Jaime Labastida

il sabato poesia

La realtà e il sogno

Un forte turbamento domina le mie parole.
Per me, tu sei sempre una ragazza.
Dentro me, ospito un nido di fantasmi,
un letto di cicale, quasi un cielo infantile.

Toccandoti i seni, giocavamo a essere bambini.
Ridi. Sfioro appena le tue palpebre.
Mi guardi innocente.

Ti bacio la bocca e il tuo mistero si spalanca,
avido di abbracci.
Il mio corpo si apre a croce.

Le nostre mani si stringono.
Il tuo cuore palpitante sfoglia i miei battiti.
Dicono sia questo la felicità.

Io ti stringo,
ti stringo.
Siamo due animali confusi,
crocifissi l’uno nelle braccia dell’altra.

L’antico sogno azzurro si infrange.
C’è qui la vita, bella e difficile.

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