Jenaro Talens

I limiti della memoria

Quelle colonne grigie
che puntellano il cielo di novembre.
Il chiarore che si abbatte sui tetti.
Un freddo quasi azzurro riga i vetri.
È un freddo senza nuvole,
senz’altra pelle che il rosso degli alberi.
L’odore imprevedibile della sua nudità.
Un rumorio di merli che migrarono,
la densità di un tempo che è ormai debole,
come immagine che si spegne.
Toccare un volto. Il suo respiro.
Regolare il silenzio,
un silenzio che cambia tutti i giorni.
Nella città comincia a farsi giorno.

Commenti

Etichette

Mostra di più