Quale fu l'ultimo processo per stregoneria in Europa?

Avvenne poco più di due secoli fa, nel 1782. Si trattò di Anna Göldi, una governante svizzera di 47 anni che fu decapitata a Glarona, capitale dell’omonimo cantone, con l’accusa di aver esercitato malefici su una bambina, e che è stata riabilitata dal Parlamento svizzero solo nel 2008.

La Göldi fu l’ultima delle decine di migliaia di persone (secondo alcune stime, 60.000) vittime della caccia alle streghe in Europa dalla fine del ‘400, quando iniziò il fenomeno, poi intensificatosi nel ‘500 e nel ‘600 con l’avvento dell’Inquisizione e soprattutto della Riforma.

Bisogna infatti sfatare la credenza secondo cui fu il Medioevo il periodo in cui culminò la caccia alle streghe, e che è dovuta soprattutto a letteratura e cinema, come pure quella che attribuisce ai Paesi cattolici l’impegno maggiore nel mandare al rogo le donne accusate di commerci con il diavolo.

I processi per stregoneria furono infatti molto più numerosi nelle nazioni protestanti (50.000 nella sola Germania su un totale presunto di circa 100.000) che in quelle cattoliche (5.000 stimati, per esempio, in Italia e in Spagna). Nel nostro Paese le zone più attive nella caccia alle streghe si ebbero al Nord, in Lombardia e Trentino, mentre al Centro-Sud il fenomeno fu quasi inesistente.

Peraltro, i processi per stregoneria non interessarono soltanto le donne; in alcune zone d’Europa, come nei Paesi slavi, furono condotti prevalentemente contro gli uomini.

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