Vizi

Rispetto alle epoche che l'hanno preceduta, la nostra epoca è la prima a chiedere l'omologazione di tutti gli uomini come condizione della loro esistenza. Non dunque un'omologazione come dato di fatto, ma un'omologazione di principio, le cui ragioni vanno ricercate in quella condizione per cui, nell'età della tecnica e dell'economia globale, lavorare significa collaborare all'interno di un apparato, dove le azioni di ciascuno sono già anticipatamente descritte e prescritte dall'organigramma per il buon funzionamento dell'apparato stesso. [...]

Un'azione è omologata quando è conforme a una norma che la prescrive, quindi quando non è un'azione, ma una conformazione. E conformazioni sono tutte le azioni che si compiono in un apparato e in funzione dell'apparato, al cui interno il "fare da sé" cessa dove comincia ciò che "deve essere fatto" in perfetto accordo con le altre componenti dell'apparato. [...] Quando un mondo riesce a farsi passare come l'unico mondo, l'omologazione degli individui raggiunge livelli di perfezione tali che i regimi assoluti o dittatoriali delle epoche che ci hanno preceduto neppure lontanamente avrebbero sospettato di poter realizzare.

Umberto Galimberti, I vizi capitali e i nuovi vizi

I sentieri della filosofia


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