Ciao Cleo

Io una volta amai una gatta anche lei mi amava e mi dormiva morbida sulla pancia e mi faceva le fusa negli orecchi

Ci raccontavamo i segreti e giocavamo sempre assieme Giocavamo all’aereo giocavamo al sentiero di croccantini giocavamo ai cunicoli nel letto giocavamo a nascondarella e ad acchiapparella giocavamo al domatore di leoni giocavamo all’addestratore di cani antidroga giocavamo agli agguati

La mattina le preparavo la colazione e la sera l’accoglievo nel mio letto e se non la facevo entrare nella camera lei stava fuori a grattare con le unghie

Adorava leccarmi il naso e una volta me lo morse ma non per cattiveria

Aveva gli occhi azzurri e una coda lunga e nera profumava tantissimo

Spesso mi diceva che dovevo prepararmi che un giorno lei non ci sarebbe stata più io le dicevo che non era vero lei mi diceva che le gatte vivono meno dei bambini io le dicevo che era scema lei mi strofinava il muso sulla fronte

Una volta la portai a scuola per farla conoscere ai miei compagni ci divertimmo molto era una gatta socievole e paziente

Una volta le chiesi se quando che fossi diventato grande sarebbe voluta diventar mia sposa lei mi disse che si sentiva onorata e mi strusciò la schiena sulla faccia

Dovetti portarla io, in taxi, a morire perché mia mamma era troppo disperata stetti con lei carezzandole la testa fino alla fine

Da allora e per sempre, credo io m’innamoro solo di femmine che in verità son gatte in verità son gatte loro non è che lo sanno sempre ma lo sono.

(Guido Catalano)

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