Televisioni

La responsabilità della televisione, in tutto questo, è enorme. Non certo in quanto “mezzo tecnico”, ma in quanto strumento del potere e potere essa stessa. Essa non è soltanto un luogo attraverso cui passano i messaggi, ma è un centro elaboratore di messaggi. È il luogo dove si concreta una mentalità che altrimenti non si saprebbe dove collocare. È attraverso lo spirito della televisione che si manifesta lo spirito del nuovo potere.Non c'è dubbio che la televisione sia autoritaria e repressiva come mai nessun mezzo di informazione al mondo. Il rapporto della televisione con i suoi spettatori è tipicamente autoritario: infatti tra video e spettatore non c’è possibilità di dialogo. La televisione è una cattedra, consacra, dà autorità, ufficialità. Anche i personaggi comici, stanno lì con l’aria di aver ricevuto una benevola manata sulla spalla da chi è più potente di loro: anzi, da chi è Potente per eccellenza. Insomma il video rappresenta l’opinione e la volontà di un’unica fonte d’informazione che è quella appunto del Potere. E tiene così in soggezione l’ascoltatore.Il fascismo, voglio ripeterlo, non è stato in grado nemmeno di scalfire l'anima del popolo italiano: il nuovo fascismo, attraverso i nuovi mezzi di comunicazione e di informazione (specie, appunto, la televisione), non solo l'ha scalfita, ma l'ha lacerata, violata, bruttata per sempre. 

 Pier Paolo Pasolini,  Corriere della Sera, 9 dicembre 1973

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