Figli di N.N.

 I trovatelli in Italia sono stati per secoli nominati assegnando loro solamente il nome di battesimo a cui si aggiungeva un cognome eguale per tutti indicante la loro comune esperienza di brefotrofio. Ad esempio a Firenze ed in Toscana, dove l’istituzione per l’infanzia abbandonata fu per secoli lo Spedale di Santa Maria degli Innocenti, gli esposti ebbero tutti il cognome di Innocenti nelle sue varianti di Innocente, Degli Innocenti o Nocenti da cui i derivati Nocentini, Nocentino. A Milano, invece, l’istituto che si occupava dell’infanzia abbandonata era l’ospizio di Santa Caterina della Ruota, annesso all’antico complesso dell’ospedale sforzesco, che aveva come simbolo una colomba, perciò qui i trovatelli vennero cognominati molto frequentemente come Colombo e Colombini. Per lo stesso motivo a Pavia, ad esempio, gli esposti vennero chiamati spesso Giorgi, mentre a Siena Della Scala: si rafforzava così il legame filiale che legava il bambino abbandonato all’istituto che l’aveva accolto. Ancor più spesso, però, gli abbandonati venivano chiamati con cognomi che riportavano chiaramente alla mente la loro condizione di abbandono: Esposto, Esposti, Orfano, Proietti, Sposito, Spositi, Trovatelli, Trovato, Ventura, Venturelli, Venturini. 

Dall'articolo "Figli di N.N. - I cognomi dei trovatelli nell'800" su in Cultura


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