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Visualizzazione dei post da settembre, 2025

FramMenti

Non possiamo scegliere come moriremo o quando, possiamo tuttavia decidere come vogliamo vivere, fin da ora.  (J. Baez)

Se mi volto

 Se mi volto a guardare la strada che ho percorso, posso dire di aver speso bene la mia vita. Sì, e posso dirlo in coscienza. Io ho fatto una scelta da giovane e, se per un prodigio tornassi indietro, rifarei la stessa scelta. Perché era una scelta giusta. O di solito non vado ai ricevimenti. Preferisco stare con mia moglie, la sera, o leggermi un libro o recarmi a teatro. Ma a volte capita che debba andare ai ricevimenti e allora vedo quei professionisti ricchi e provo una tale pena per loro. Hanno conquistato il denaro, sì. Hanno conquistato il successo e il potere. Eppure sono frustrati perché si sono accorti di aver avuto una vita vuota. Non vorrei essere al posto loro quando viene l’ora dei lupi. Ingmar Bergman la chiama l’ora dei lupi, cioè l’ora antelucana, l’ora in cui ci troviamo soli anche se accanto c’è la compagna della nostra vita, e non possiamo mentire a noi stessi. La mia ora dei lupi è alle cinque del mattino, quando mi sveglio magari per riaddormentarmi, e nella p...

Brooklyn Bridge

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Albert Gleizes

Fuga di morte

Nero latte dell’alba lo beviamo la sera lo beviamo a mezzogiorno e al mattino lo beviamo di notte beviamo e beviamo scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete lo scrive ed esce dinanzi a casa e brillano le stelle e fischia ai suoi mastini fischia ai suoi ebrei fa scavare una tomba nella terra ci comanda ora suonate alla danza Nero latte dell’alba ti beviamo la notte ti beviamo al mattino e a mezzogiorno ti beviamo la sera beviamo e beviamo Nella casa abita un uomo che gioca con i serpenti che scrive che scrive all’imbrunire in Germania i tuoi capelli d’oro Margarete I tuoi capelli di cenere Sulamith scaviamo una tomba nell’aria là non si giace stretti Lui grida vangate più a fondo il terreno e voi e voi cantate e suonate impugna il ferro alla cintura lo brandisce i suoi occhi sono azzurri spingete più a fondo le vanghe voi e voi continuate a suonare...

FramMenti

 Ci sono solo due giorni all’anno in cui non puoi fare niente: uno si chiama ieri, l’altro si chiama domani, perciò oggi è il giorno giusto per amare, credere, fare e, principalmente, vivere.  (Dalai Lama)

Lavoro ombra

 Il vernacolo si diffonde con il suo uso pratico; viene appreso da persone che pensano ciò che dicono e dicono ciò che pensano a coloro con cui hanno a che fare nel contesto della vita quotidiana. Non così avviene col linguaggio insegnato. Colui dal quale lo apprendo non è una persona per cui provo simpatia o antipatia, bensì un insegnante professionista. Il modello della lingua corrente insegnata non è un individuo che dice ciò che pensa, bensì uno che recita cose inventate da altri. In questo senso un venditore ambulante che decanta i pregi della propria merce con un linguaggio rituale non è un parlatore professionista, mentre ne sono i prototipi l’araldo del re o il comico che si esibisce alla televisione. La lingua insegnata è quella dell’annunciatore che si attiene a un testo imposto a un redattore da un pubblicista al quale un consiglio d’amministrazione ha chiarito ciò che bisognava dire. La lingua insegnata è la morta, impersonale retorica di persone pagate per declamare, c...

FramMenti

 Non c’è bisogno di stare male per voler stare meglio.  (E. Berne)

A margine

"Da anni ormai una certa sinistra - o meglio, una sua caricatura nostalgica e identitaria, affetta da anti-occidentalismo pavloviano - continua a spacciare una narrazione stanca e pericolosa: quella dei BRICS (Brasile, Russia, India, Cina, Sudafrica, e ora anche Iran, Venezuela, ecc.) come baluardo della resistenza contro l’imperialismo occidentale, avanguardia di un presunto "ordine multipolare" emancipatore, paladini dei popoli oppressi contro il capitalismo neoliberale Usa-centrico. Una favola. Una favola tossica. Perché chiunque osservi con un minimo di onestà la realtà sa benissimo che i BRICS non rappresentano nessuna alternativa progressista, nessuna rottura con il capitalismo. Al contrario: sono il volto di un capitalismo autoritario, repressivo, oligarchico, ultra-nazionalista e spesso teocratico. Un capitalismo che non solo non si oppone a quello occidentale, ma che ci fa affari d’oro, ne copia le logiche predatorie, e lo imita nei suoi tratti più cinici e brut...

FramMenti

 La mia vittoria più grande è stata quella di essere capace di convivere con me stessa, di accettare i miei difetti. Sono molto lontana dall’essere umano che vorrei essere. Ma ho deciso che non sono tanto male, dopo tutto.  (A. Hepburn)

Constantin Brancusi

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Primavera incendiata

Questa primavera, come arriva, esplode in falò verdi, selvatico soffiare verde di alberi, di cespugli, fioritura di pruni che si levano in ghirlande di vapori, tra il bosco che brulica e brividi di giunchi d’acqua. Sono stordito da tutto questo sprigionarsi, questo divampare di fuochi verdi, luci sul nero della terra, questa folata di crescita, questi soffi di vapore che vanno in selvatici vortici, come volti di uomini sbocciati sotto il mio sguardo. E io, che specie di fuoco sono io, tra tutto questo bruciare della primavera? Sono quello che manca, io. Neanche pallido fumo come il resto della gente, meno del vento che corre al fiammeggiante richiamo.  David Herbert Lawrence (trad. Giuseppe Conte, Mondadori)

La peste scarlatta

Il vecchio scosse tristemente il capo e disse: «La polvere da sparo tornerà. Niente potrà impedirlo… la stessa vecchia storia si ripeterà. L’uomo si moltiplicherà e gli uomini si combatteranno. La polvere da sparo permetterà agli uomini di uccidere milioni di uomini, e solo a questo prezzo, con il fuoco e con il sangue, si svilupperà, un giorno ancora lontanissimo, una nuova civiltà. E a che pro? Come la vecchia civiltà si è estinta, così si estinguerà la nuova. Ci vorranno forse cinquantamila anni per costruirla, ma finirà per estinguersi. Tutto si estingue. «Sussisteranno soltanto la forza e la materia, in perenne mutamento, che a furia di agire e reagire realizzeranno i tre tipi eterni: il prete, il soldato e il re. Dalla bocca dei bambini esce la saggezza senza età. Ci sarà chi lotta, chi comanda e chi prega; e tutti gli altri faticheranno e soffriranno assai mentre sulle loro carcasse sanguinanti tornerà sempre e comunque a innalzarsi in eterno la bellezza stupefacente e la meravi...

FramMenti

 Nella vita non bisogna mai rassegnarsi, arrendersi alla mediocrità, bensì uscire da quella “zona grigia” in cui tutto è abitudine e rassegnazione passiva, bisogna coltivare il coraggio di ribellarsi.  (R. Levi Montalcini)

Un dettaglio minore

 Il luogo dell’incidente e i musei e gli archivi dove è conservata la documentazione si trovano, in base alla divisione del paese da parte dell’esercito, al di fuori della zona C in una zona piuttosto remota, vicino al confine con l’Egitto, mentre il tragitto più lungo che posso compiere con la mia carta d’identità verde, che attesta la mia appartenenza alla zona A, è da casa mia al mio nuovo lavoro. Dal punto di vista legale, però, ogni abitante della zona A può recarsi nella zona B a meno che non ci siano circostanze politiche o militari eccezionali a impedirlo. In realtà, oggi queste circostanze eccezionali sono talmente tante che sono diventate la norma, per cui molti abitanti della zona A neppure ci pensano ad andare nella zona B. Personalmente, negli ultimi anni, non sono neppure andata fino al checkpoint di Qalandiya, che separa la zona A dalla zona B, quindi come posso pensare di andare in un posto così lontano che si trova quasi nella zona D? Neppure chi vive nella zona B ...

FramMenti

 Nessuno può farti sentire infelice se tu non glielo consenti.  (F. D. Roosevelt)

Anonimi, La Bibbia

Devo dire che quando ho cominciato a leggere il manoscritto, e per le prime centinaia di pagine, ne ero entusiasta. È tutto azione e c'è tutto quel che il lettore oggi chiede a un libro di evasione: sesso (moltissimo), con adulteri, sodomia, omicidi, incesti, guerre, massacri, e così via. L'episodio di Sodoma e Gomorra con i travestiti che vogliono farsi i due angeli è rabelasiano; le storie di Noè sono del puro Salgari, la fuga dall'Egitto è una storia che andrà a finire presto o tardi sugli schermi… Insomma, il vero romanzo fiume, ben costruito, che non risparmia i colpi di scena, pieno di immaginazione, con quel tanto di messianismo che piace, senza dare nel tragico. Poi andando avanti mi sono accorto che si tratta invece di una antologia di vari autori, con molti, troppi, brani di poesia, alcuni francamente lamentevoli e noiosi, vere e proprie geremiadi senza capo né coda. Ne viene fuori così un omnibus mostruoso, che rischia di non piacere a nessuno perché c'è di t...

Friedensreich Hundertwasser

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Friedensreich Hundertwasser

Non ho

Vedi non ho parole eppure resto a te accanto. Non ho voce eppure muovo le labbra. Non ho fiato eppure vivo e ti guardo. E forse è questo che volevo da te, muta restare al tuo fianco ascoltando la tua voce il tuo passo scandire le mie ore. Goliarda Sapienza

FramMenti

 Non devi pensare che le lezioni siano le cose più importanti per uno studente, né che la taverna sia solo un luogo dove si perde tempo. Il bello dello studium è che impari, sì, dai maestri, ma ancor più dai compagni, specie quelli più anziani di te, quando ti raccontano quello che hanno letto, e tu scopri che il mondo deve essere pieno di cose meravigliose e per conoscerle tutte, visto che la vita non ti basterà a percorrere tutta la terra, non rimane che leggere tutti i libri. Umberto Eco - Baudolino Milano, Bompiani 2000

Odio l’estate

Odio l’estate. Odio il mese di agosto fino al giorno di ferragosto. Tutti partono e ci chiedono se anche noi partiremo. Impossibile rispondere, quando siamo nel numero di quelli che non hanno voglia né di partire né di restare. Passato il Ferragosto, mi sembra di uscire da un incubo. Mi sembra che tutto lentamente migliori per me. Cominciano i temporali d’autunno. Amo l’autunno e nell’autunno di solito, scrivo qualcosa. Nell’estate, rarissimamente riesco a scrivere. […] Io non trovavo il mondo triste, lo trovavo bellissimo, solo che a me per qualche ragione oscura era vietato di celebrarne le radiose giornate, così non potevo che cercare e amare l’autunno, l’inverno, il crepuscolo, la pioggia e la notte. Scoprì in seguito, che una simile sensazione non ero io sola a provarla, che era una sensazione comune a molti, perché molti come me in qualche istante della loro esistenza si sono sentiti esclusi e mortificati dall’estate, giudicati per sempre indegni di raccogliere i frutti dell’univ...

FramMenti

 "L’amore non bisogna implorarlo e nemmeno esigerlo. L’amore deve avere la forza di attingere la certezza in sé stesso. Allora non sarà trascinato, ma trascinerà."   (Hermann Hesse, “Demian”)

Città

Che cos’è la città “a tempo determinato” che lei ha descritto di recente anche nei Dialoghi di Pistoia? Le città sono sempre state il luogo degli abitanti da un lato e degli utilizzatori dall’altro. Lo ha raccontato bene il sociologo Guido Martinotti a proposito della città dei turisti, uomini d’affari e degli altri fruitori temporanei. Cos’è cambiato? Oggi c’è una vera e propria sostituzione dell’abitante stanziale con quello temporaneo. A Milano in primis, ma anche a Bologna, Roma o Napoli e in altri grandi centri. Perché? La città nel suo insieme è vista come un grande prodotto dove edifici, case, residenze e negozi si riducono a merce. Non è il capitalismo? È la sua evoluzione spinta. La città è sempre stata una miniera da cui estrarre valori economici. Però oggi sta diventando quasi solo quello. Prevale la dimensione estrattiva, il tirar fuori il massimo dai valori immobiliari.Dall'intervista "Elena Granata: «Ridiamo Milano e le città a chi le abita davvero»"  di Nic...

FramMenti

 “Ma perché il popolo è ignorante? Perché dev'esserlo. L'ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l'ignorante è in una notte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l'innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società.”   Victor Hugo - L’uomo che ride 

Paul Wright

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Paul Wright

Acciambellato

Acciambellato in quella sconcia stiva, crivellato da quei colpi, è lui, il capo di cinque governi, punto fisso o stratega di almeno dieci altri, la mente fina, il maestro sottile di metodica pazienza, esempio vero di essa anche spiritualmente: lui – come negarlo? – quell’abbiosciato sacco di già oscura carne fuori da ogni possibile rispondenza col suo passato e con i suoi disegni, fuori atrocemente – o ben dentro l’occhio di una qualche silenziosa lungimiranza – quale? non lascia tempo di avvistarla la superinseguita gibigianna.  Mario Luzi

L'etica del viandante

 ...Gli anni che stiamo vivendo stanno registrando l'accentuazione di quel processo migratorio che l'umanità ha sempre conosciuto nella forma del nomadismo, che confonde i confini del territori su cui si orienta la nostra geografia. Usi e costumi si contaminano e, se "morale" o "etica" vogliono dire costume, è possibile ipotizzare la fine delle nostre etiche fondate sulle nozioni di proprietà, territorio e confine in favore di un'etica che, dissolvendo recinti e certezze, va configurandosi come etica del viandante. Un'etica che non si appella al diritto degli Stati, ma al diritto della Terra, che oggi è in pericolo non solo per l'espansione incontrollata della tecnica e del mercato, ma anche e soprattutto per la "logica del nemico" con cui gli Stati hanno sempre regolato i loro rapporti. A differenza dell'uomo del territorio che ha la sua certezza nella proprietà, nel confine e nella legge, il viandante elabora una diversa esperienz...

FramMenti

 "C'è un tipo di silenzio che è pura magia. Non arriva quando finiscono le parole, ma quando inizia la comprensione".   (Giuseppe Donadei)

I reietti dell’altro pianeta

 La sofferenza è la condizione a cui viviamo.E quando arriva, la riconosciamo. La riconosciamo come la verità. E, certamente, è giusto curare le malattie, prevenire la fame e l’ingiustizia, come fa l’organismo sociale. Ma nessuna società può cambiare la natura dell’esistenza. Non possiamo prevenire la sofferenza. Questo dolore qui e quel dolore là, certo, ma non il Dolore. Una società può alleviare soltanto la sofferenza sociale, la sofferenza innecessaria. Ma rimane il resto. La radice, la realtà. Tutti noi qui presenti conosceremo il dolore per cinquant’anni. E alla fine moriremo. Questa è la condizione a cui siamo nati. E io ho paura della vita! Ci sono dei momenti in cui io… ne ho molta paura. E la felicità sembra banale. E tuttavia mi chiedo se non sia tutto un malinteso: questo rincorrere la felicità, questa paura del dolore… Se invece di averne paura e di fuggirlo, si potesse… attraversarlo, portarsi al di là. [...]— La realtà della nostra vita sta nell’amore, nella solidari...

FramMenti

 Quando non si possono fare prospettive per l'avvenire, si rimugina continuamente il passato, lo si analizza, si finisce col vederlo meglio in tutti i suoi rapporti e si pensa specialmente a tutte le sciocchezze commesse, ai propri atti di debolezza, a ciò che sarebbe stato meglio fare o non fare e sarebbe stato doveroso fare o non fare.   (A. Gramsci)

Eternità

 Per lui, il ritorno avrebbe avuto sempre la stessa importanza del viaggio di partenza. Andare via non gli era sufficiente: gli bastava soltanto a metà, ed egli doveva tornare indietro. [...] che in realtà nella natura stessa del viaggio, come in una circumnavigazione del globo, era implicito il ritorno.Non scenderai due volte allo stesso fiume, né potrai tornare nuovamente a casa. Ed egli lo sapeva: anzi, era questa la base della sua visione del mondo. Eppure, da una simile accettazione della transitorietà, egli aveva sviluppato la sua vasta teoria, in cui ciò che è più mutabile veniva mostrato essere più pieno di eternità. Ursula K. Le Guin, I reietti dell’altro pianeta

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