Jack Kerouac - Sulla strada "Voglio scrivere le cose così come sono andate!”. Era l’aprile del ’51 e l’aria era elettrica nel sobborgo newyorkese del Queens, le strade pullulano di gente, un giradischi suona un indiavolato bebop , un uomo si dimena freneticamente su una macchina da scrivere che tinge di inchiostro un “ rotolo ” di carta lunga 36 metri. Febbrili i movimenti, la strada e lì che aspetta, il viaggio è intenso, quello della vita, non c’è ritorno, l’inquietudine che si fa febbre di andare a scoprire se stessi, il mondo, alla ricerca dell’ attimo fuggente vissuto, sempre nuovo e irripetibile, fatto di città, amicizia, follia, sesso, alcool, musica, droga, jazz, macchine, donne, tristezza e ansia dell’andare in nessun posto, ma andare , perché più in là c’è sempre qualcos’altro da scoprire, da inventare, ricercare … in quest’America di sterminati paesaggi, tramonti e cieli stellati da Est a Ovest, da New York a Los Angeles , nel fango nella polvere sotto un sole ...