Post

Visualizzazione dei post da dicembre, 2024

FramMenti

 Che le cose siano così, non vuol dire che debbano andare così. Solo che quando si tratta di rimboccarsi le maniche ed incominciare a cambiare, vi è un prezzo da pagare. Ed è allora che la stragrande maggioranza preferisce lamentarsi piuttosto che fare. — Giovanni Falcone

Nelle terre estreme

C’è tanta gente infelice che tuttavia non prende l’iniziativa di cambiare la propria situazione perché è condizionata dalla sicurezza, dal conformismo, dal tradizionalismo, tutte cose che sembrano assicurare la pace dello spirito, ma in realtà per l’animo avventuroso di un uomo non esiste nulla di più devastante di un futuro certo. Il vero nucleo dello spirito vitale di una persona è la passione per l’avventura. La gioia di vivere deriva dall’incontro con nuove esperienze, e quindi non esiste gioia più grande dell’avere un orizzonte in costante cambiamento, del trovarsi ogni giorno sotto un sole nuovo e diverso. Se vuoi avere di più dalla vita devi liberarti della tua inclinazione alla sicurezza monotona e adottare uno stile più movimentato che al principio ti sembrerà folle, ma non appena ti ci sarai abituato, ne assaporerai il pieno significato e l'incredibile bellezza... Non fissarti in un posto, muoviti, sii nomade, conquistati ogni giorno un nuovo orizzonte. Ti sbagli se ...

FramMenti

 Se qualcuno dovesse chiedermi, come filosofa, che cosa si dovrebbe imparare al liceo, risponderei: “prima di tutto, solo cose “inutili”, greco antico, latino, matematica pura e filosofia. Tutto quello che è inutile nella vita”. Il bello è che così, all’età di 18 anni, si ha un bagaglio di sapere inutile con cui si può fare tutto. Mentre col sapere utile si possono fare solo piccole cose.  Agnes Heller, “Solo se sono libera”

La realtà non è come appare

Siamo ossessionati da noi stessi. Studiamo la nostra storia, la nostra psicologia, la nostra filosofia, la nostra letteratura, i nostri dèi. Molto del nostro sapere è un rigirare dell’uomo intorno a se stesso, come fossimo noi la cosa più importante dell’Universo. Credo che a me la fisica piaccia perché apre la finestra e guarda lontano. Mi dà il senso di aria fresca che entra nella casa. Quello che vediamo di là dalla finestra non fa che meravigliarci. Abbiamo imparato moltissimo sull’Universo. Nel corso dei secoli abbiamo riconosciuto molti dei nostri errori. Credevamo che la Terra fosse piatta. Che fosse ferma al centro del mondo. Che l’Universo fosse piccolo e rimanesse sempre uguale a se stesso. Credevamo che gli uomini fossero una stirpe a parte, senza parentele con gli altri animali. Abbiamo imparato che esistono quark, buchi neri, particelle di luce, onde di spazio e straordinarie architetture molecolari in ogni cellula del nostro corpo. L’umanità è come un bimbo che cresc...

FramMenti

 Cultura non è possedere un magazzino ben fornito di notizie, ma la capacità che la nostra mente ha di comprendere la vita, il posto che vi teniamo, i nostri rapporti con gli altri uomini. Ha cultura chi ha coscienza di sé e del tutto, chi sente la relazione con tutti gli altri esseri.  Antonio Gramsci (Quaderni del Carcere, 1935)

Fra me e te

Fra me e te voglio piantare un frutteto. Con le tue braccia intreccerò una vite e quando la pioggia verrà non ti lascerò sola, appena il sole sarà alto ti canterò nelle vene. Ogni sera verrò a bere ai tuoi grappoli, poi l'alba verrà.  Rocco Scotellaro

FramMenti

 Ecco una cosa che ho imparato: chiunque cerca una soluzione semplice ai propri problemi complicati. È molto più facile credere in qualcosa che non puoi vedere, toccare, spiegare o cambiare piuttosto che in qualcosa che puoi vedere, toccare, eccetera eccetera.  Bonnie Garmus, Lezioni di chimica

Quando l'amore parla con il corpo

La condizione amorosa risveglia le nostre potenzialità creative, e quando si verificano simili frangenti, l’individuo passa da un livello qualitativo ad un altro, in cui sente che il suo ruolo di sempre comincia a non essere più adeguato alla sua modalità psicologica. Questo accade perché, di fronte al progetto esistenziale che si rivela nella sfida dell’amore, il consueto scade nella banalità. Ecco perché il fantasma del rifiuto genera tanta desolazione. Non c’è coppia che non abbia fatto i conti con questo problema. Vorremmo non fosse così, ma inevitabilmente, dopo un periodo variabile di tempo, all’interno del circuito amoroso può accadere che uno dei due partner inizi a rifiutare l’altro. Il disamore, il disinteresse, attivano vissuti di cui abbiamo più che il sentore, dato che si tratta di esperienze di cui abbiamo già provato la tragicità, esperienze che infliggono un grave colpo al nostro narcisismo. Essere rifiutati assume così il significato di una disconferma del nostro ...

FramMenti

Ma dove vai se la grammatica non ce l'hai?È necessària la grammàtica? C’è chi risponde sì e chi risponde no. Omero scrisse l’Ilìade, pare, senza grammàtica. Dante quando scrisse la Divina Commèdia non pensava alla grammàtica, però l’aveva studiata con molta diligenza. Alessandro Manzoni che usò ne I Promessi Sposi una lìngua così schietta, era minuzioso osservatore delle cose della lìngua e della grammàtica. Noi avvertiamo il caldo e il freddo anche senza termòmetro; però è bene averlo in casa; e così noi possiamo scrìvere e parlare anche senza grammàtica; però è bene che essa vi sia. A. Panzini, Grammatica italiana [1933], Palermo, Sellerio, 1999

Boccalone

La mia macchina dei desideri non è sincronizzata con la macchina del lavoro, non è sincronizzata con la macchina dei biglietti dell'autobus, non è sincronizzata con la macchina sociale del giusto e dell'illegale, produce diecimila comportamenti ogni giorno, diecimila domande; sono la sola macchina di cui abbia rispetto, la sola a cui io chieda di vivere meglio, la mia sincronizzazione è incontrollabile, la mia complementarietà, il mio innamorarmi, tutto ciò che faccio e vivo è oltre la regola, ti aspetto anche quando so che non verrai, e questo è estremamente irragionevole, guardo a lungo il tramonto ed il cielo, e questo mi fa venire in mente che la mia vita e la mia città mi appartengono, che non sono ospite del vostro sistema, ma che sono derubato del mio, e che questo vostro modo di morire ogni giorno, scientificamente, davanti e dietro la macchina della tristezza e della repressione, non ha possessori, ma solo posseduti, che non venderò la mia vita per un pezzo di pane, c...

FramMenti

 So ora che la mia patria è classificata in fascicoli, l'ho vista sotto forma di funzionari abili a cancellare in me le ultime tracce di patriottismo. Dove dunque è la mia patria? La mia patria è là dove sono, dove nessuno mi disturba, dove nessuno mi chiede chi sono, da dove vengo e cosa faccio. B. Traven - La nave morta

Amor América

La maggior parte di noi si porta dentro, da sempre, un viaggio, che non è una semplice visita o una vacanza, ma un sogno. E va crescendo a poco a poco, costruendosi una delicata architettura. E’ un’amabile malinconia, che sviluppiamo con un complicato processo: senza voli aerei, senza tempo, senza soldi. Dalle palpebre verso dentro. Un viaggio di questo tipo si alimenta di letture, cartoline illustrate, carte geografiche, fotografie, persone che arrivano con delle notizie, avventure vissute da altri e di cui uno si sente partecipe, nell’oscurità di una sala cinematografica o a casa, soli davanti al televisore. Un pezzetto dopo l’altro prende forma il paesaggio che riproduce una realtà che non si può toccare, ma forte come il vincolo che unisce il corteggiatore alla sua amante segreta. Credo sia una sorta di pellegrinaggio che ha a che vedere con il luogo a cui, per motivi misteriosi, sedimentati nei geni, sentiamo di voler appartenere. Maruja Torres

FramMenti

 Ma perchè il popolo è ignorante? Perchè dev’esserlo. L’ignoranza è custode delle virtù. Dove non ci sono prospettive, non ci sono ambizioni; l’ignorante è in una notte benefica che, sopprimendo lo sguardo, sopprime le brame. Di qui l’innocenza. Chi legge pensa, chi pensa ragiona. Non ragionare è un dovere; è anche una fortuna. Queste sono verità incontestabili. Su cui si regge la società. (Victor Hugo - L' uomo che ride)

Bisogno di pace

Sono qui solo abbracciato alla notte, mentre sembra immutabile il volto del cielo scuro che distende coltri d'ombre sulle ferite della terra. Sono qui solo a possedere il silenzio mentre si perdono in angoli remoti le voci opprimenti che affiorano dal giorno e dalla sua fatica. Sembrano immutabili le ombre della terra sulle mie mani che accarezzano corpi addormentati, sembrano immutabili sulle mie labbra dolci di sereno silenzio sopra il mio cuore che grida di pace. Tutto sembra immutabile persino il vento che riposa tra le erbe. Ma troppo presto verrà l'alba e dissolverà le ombre verrà il sole e brucerà il silenzio, la terra mostrerà orrende ferite torneranno parole amare sulle mie labbra e un duro canto di lotta sostituirà il grido di pace dentro il mio cuore. Horst Fantazzini 

FramMenti

 Dovunque andrai, ti si richiederà di fare qualcosa di sbagliato.  È la condizione fondamentale della vita essere costretti a far violenza alla propria personalità. Prima o poi, tutte le creature viventi devono farlo. È  l’ombra estrema, il difetto della creazione; è la maledizione che si compie, la maledizione che si nutre della vita. In tutto l’universo. Philip K. Dick - Ma gli androidi sognano pecore elettriche?

Operazione Ogro

20 DICEMBRE 1973, “OPERAZIONE OGRO”: E L’ETA FECE VOLARE L’ORCO CARRERO BLANCO  Il 20 dicembre 1973 l’auto dell’ammiraglio Luis Carrero Blanco saltò in aria in un quartiere residenziale del barrio di Salamanca. Presidente del governo, vicinissimo all’Opus Dei, era il “delfino” designato di Franco, simbolo fisico quindi della continuità del regime fascista. Autori dell’attentato denominato i membri dell’#ETA del “Commando Txikia” (in omaggio a Eustakio Mendizabal, militante caduto il 19 aprile 1973 a Bilbao). Con questa azione Euskadi Ta Askatasuna portava l’attacco direttamente in territorio nemico prendendo del tutto in contropiede il regime franchista che fino ad allora si credeva invulnerabile. In precedenza – estate del 1973 – ETA aveva deciso di sequestrare #CarreroBlanco per richiedere in cambio la liberazione di ben 150 prigionieri dell’ETA. Ma il luogo prescelto per l’operazione venne anticipatamente scoperto e l’organizzazione armata indipendentista prese la decisione di...

FramMenti

 Il libro è una cosa, lo si può mettere su un tavolo e guardarlo soltanto, magari per tener su un tavolino zoppo lo si può usare o per sbatterlo in testa a qualcuno: ma se lo apri e leggi diventa un mondo; e perché ogni cosa non si dovrebbe aprire e leggere ed essere un mondo? (Leonardo Sciascia)

Le piccole virtù

Una vocazione è l’unica vera salute e ricchezza dell’uomo. Quali possibilità abbiamo noi di svegliare e stimolare, nei nostri figli, la nascita e lo sviluppo d’una vocazione? Non ne abbiamo molte: e tuttavia ne abbiamo forse qualcuna. La nascita e lo sviluppo d’una vocazione richiede spazio: spazio e silenzio: il libero silenzio dello spazio. Il rapporto che intercorre fra noi e i nostri figli, dev’essere uno scambio vivo di pensieri e di sentimenti, e tuttavia deve comprendere anche profonde zone di silenzio; dev’essere un rapporto intimo, e tuttavia non mescolarsi violentemente alla loro intimità dev’essere un giusto equilibrio fra silenzio e parole. Noi dobbiamo essere importanti, per i nostri figli, e tuttavia non troppo importanti: dobbiamo piacergli un poco, e tuttavia non piacergli troppo: perchè non gli salti in testa di diventare identici a noi, di copiarci nel mestiere che facciamo, di cercare, nei compagni che si scelgono per la vita, la nostra immagine. Noi dobbiamo essere...

FramMenti

 La prima cosa da capire, se desideri diventare un filosofo, è che la maggior parte delle persone attraversa la vita con un intero mondo di credenze che non ha alcun tipo di giustificazione razionale. […] Le opinioni delle persone sono progettate principalmente per farle sentire a proprio agio; la verità è una considerazione secondaria. Bertrand Russel - L’arte del filosofare e altri saggi

Vivere...

Vivere è, insieme, accumulo e perdita. Incontrarsi e dirsi addio. Volti, nomi, storie, sentimenti, persone. Ci vengono incontro, ci affiancano, ci accompagnano per un tratto di strada; poi se ne vanno, prendono altre vie, altri sentieri; a volte si fermano, e rimangono lì, e ci guardano allontanarci e diventare sempre più piccoli, sempre più distanti, mentre proseguiamo il cammino e spesso neppure ci voltiamo indietro, presi da mille pensieri, gli occhi e la mente intenti alla prossima meta. Ma ci lasciano, tutti, qualcosa. Un fardello piccolo o grande, prezioso sempre; ci lasciano il balsamo misterioso e dolcissimo dell’assenza. L’assenza è una voce che non sentiremo più, eppure ci parlerà dal profondo del cuore nell’ora più buia, nel giorno più difficile. L’assenza è una mano che puoi stringere forte quando ogni altra mano ti sfuggirà e il coraggio parrà venirti meno. L’assenza è un ricordo che a chiunque – ma non a te – parrà banale, è una fotografia in bianco e nero, una frase c...

FramMenti

 La grandiosa versione che racconta del mondo è che noi siamo gli agenti morali che lottano contro avversari titanici in difesa della nostra vita o persino del mondo intero. È una storia che dà significato alle nostre esistenze. Ci fa distogliere lo sguardo dal vuoto terrificante che incombe su di noi e ci costringe a puntare gli occhi sull’urgenza del presente. La scienza dello storytelling - Will Storr

Pietro Ferrero

PIETRO FERRERO,  SEGRETARIO DELLA FIOM, FU LEGATO A UN CAMION E TRASCINATO DAI FASCISTI PER IL CORSO DI TORINO. FU UNA DELLE 11 VITTIME DEGLI OMICIDI POLITICI CHE DAL 18 DICEMBRE DEL ‘22 INSANGUINARONO LA CITTÀ. NEL DOPOGUERRA IL FASCISTA PIETRO BRANDIMARTE CHE LI AVEVA RIVENDICATI FU ASSOLTO E RICEVETTE GLI ONORI MILITARI Con la marcia su Roma e Mussolini alla presidenza del Consiglio il fascismo inizia il suo percorso di occupazione delle istituzioni. In questo quadro gli squadristi di tutta la penisola si sentono ancora più legittimati a compiere le azioni punitive che avevano caratterizzato il PNF fin dai suoi esordi. A Torino il 17 dicembre 1922 Francesco Prato, giovane militante comunista, viene atteso in strada da tre fascisti che gli sparano, colpendolo ad una gamba; il ragazzo, seppur ferito, riesce a reagire e a rispondere al fuoco, uccidendo due degli assalitori. Appena la notizia diventa di dominio pubblico Pietro Brandimarte, a capo dello squadrismo torinese, promette ...

FramMenti

 Sappiamo già come va a finire. Moriremo, così come tutti quelli che amiamo, e alla fine giungerà la morte termica: tutto nell’universo smetterà di trasformarsi, le stelle si spegneranno e non resterà più nulla se non un vuoto infinito, gelido e senza vita. L’esistenza umana, con tutto il suo clamore e la sua tracotanza, è destinata a un’eterna insensatezza. La scienza dello storytelling - Will Storr

Nel territorio del diavolo

... Tutti credono di sapere cos'è un racconto. Ma provate a chiedere a uno studente del primo anno di scriverne uno, ne caverete di tutto o quasi: reminiscenze, episodi, opinioni, aneddoti, di tutto, insomma, tranne che un racconto. Il racconto è un'azione drammatica compiuta, e in quelli più riusciti i personaggi si svelano mediante l' azione, e l' azione è a sua volta condotta mediante i personaggi: il significato che se ne trae deriva dall'esperienza nel suo complesso. Per quanto mi riguarda, preferisco definire il racconto un evento drammatico che coinvolge una persona in quanto persona, e persona particolare, partecipe cioè sia dell'umana condizione sia di una specifica situazione umana. Un racconto implica sempre, in forma drammatica, il mistero della personalità. Ne ho prestati alcuni a una signora di campagna che abita in fondo alla mia strada, e lei me li ha restituiti dicendo: "Be', 'sti racconti ti fanno proprio vedere come si comporta c...

FramMenti

 Metti che tu hai lavoro per un operaio, e che per avere quel posto si presenta solo uno. Ti tocca dargli la paga che vuole. Ma metti che si presentano in cento. Metti che quei cento hanno dei bambini, e che quei bambini sono affamati. Tu offrigli cinque centesimi, e vedi se non s’ammazzano tra loro per avere i tuoi cinque centesimi. Furore, John Steinbeck

Il tempo

Il tempo corrode le immagini, i ricordi senza i quali noi pensiamo di non poter vivere. Esso non ci lascia che un’amarezza triste e qualche punto sensibile, da non toccare. Ci dispiace, talvolta, d’aver smesso di soffrirne talmente meritavano di esser ricordati. È la vita che se ne va da noi, è un’assenza che ci lascia più soli, senza pena, senza amore. Louis Branquier

FramMenti

 Quando le persone con le quali hai condiviso un passato se ne vanno, ne prendono con sé una metà. In realtà tutto, perché non esiste mezzo passato. È come se tu avessi tagliato verticalmente una pagina in due e leggessi le frasi solo fino alla metà, mentre l’altro legge la fine. Nessuno ci capirebbe niente. Quello che teneva in piedi l’altra metà, non c’è più. Quello che è stato così vicino nei giorni, le mattine, i pranzi, le cene e le notti, nei mesi e negli anni di questo passato... Non c’è chi possa confermarlo, non c’è con chi poter suonare insieme all’unisono. Quando mia moglie se n’è andata, mi sembra di aver perso metà del mio passato, in sostanza tutto. Il passato si suona solo a quattro mani, almeno a quattro mani. Georgi Gospodinov, Cronorifugio

La teiera di Russell

Se io sostenessi che tra la Terra e Marte ci fosse una teiera di porcellana in rivoluzione attorno al Sole su un’orbita ellittica, nessuno potrebbe contraddire la mia ipotesi purché io avessi la cura di aggiungere che la teiera è troppo piccola per essere rivelata persino dal più potente dei nostri telescopi. Ma se io dicessi che, giacché la mia asserzione non può essere smentita, dubitarne sarebbe un’intollerabile presunzione da parte della ragione umana, si penserebbe giustamente che stia dicendo fesserie. Se però l’esistenza di una tale teiera venisse affermata in libri antichi, insegnata ogni domenica come la sacra verità e instillata nelle menti dei bambini a scuola, l’esitazione nel credere alla sua esistenza diverrebbe un segno di eccentricità e porterebbe il dubbioso all’attenzione dello psichiatra in un’età illuminata o dell’Inquisitore in un tempo antecedente. Bertrand Russell

FramMenti

 Perché non credo in dio A me non piacciono quelli che mi spiegano che il mondo lo ha creato dio, perché penso che non lo sappia nessuno di noi da dove viene il mondo. Penso che chi dice di saperlo si illude, preferisco guardare in faccia il mistero, sentirne l'emozione tremenda piuttosto che cercare di spegnerla con delle favole. A me non piacciono coloro che credono in dio e sanno dove sta la verità, perché penso che in realtà siano ignoranti quanto me. A me non piacciono quelli che conoscono le risposte, piacciono quelli che ancora le risposte le cercano e dicono "non lo so". Carlo Rovelli Fisico e saggista

Piazza Fontana

IL 15 DICEMBRE 1969 GIUSEPPE PINELLI “VOLAVA” DALLA FINESTRA DELLA QUESTURA DI MILANO: LA MORTE DI UN INNOCENTE NELLE MANI DELLO STATO Il 12 dicembre 1969 una bomba esplode in Piazza Fontana, presso la sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura: 17 morti e 88 feriti. A poche ore dalla strage, il prefetto di Milano, Libero Mazza, telegrafa al presidente del consiglio Mariano Rumor. Il contenuto del messaggio è chiaro: la bomba l'hanno messa gli anarchici. Nei giorni successivi alla strage 150 persone, tutte appartenenti all'area libertaria o al mondo della sinistra extraparlamentare, vengono fermati e interrogati. In particolare le indagini si orientano su un gruppo di anarchici che fanno parte del circolo del Ponte della Ghisolfa. Alla sede del circolo, in via Scaldasole, la polizia arriva presto. Due agenti e il vicecommissario della squadra politica Luigi Calabresi già la sera del 12 dicembre si presentano per portare in caserma gli appartenenti al circolo. Proprio in qu...

FramMenti

 Lo so. Tutti siamo convinti che esiste un’unica inconfondibile realtà e tutto il resto è noia, fobia, magari allucinazione. Ma siamo umani, sbagliare è normale, perseverare è inutile. Esiste l’altro, esistono più realtà, tante quante l’universo può contenere. E la Letteratura, quella con la elle maiuscola, ha il compito di raccontarle, perché non dovrebbe semplicemente fotografare il reale, che siamo capaci di percepire con i nostri sensi, ma affrescare mondi possibili e contigui che forse potremmo vivere. Eccolo dunque il racconto fantastico moderno, dire quello che non si dice ma che dovrebbe essere detto. Siamo realisti, esiste l’impossibile, davvero. Julio Cortazar

Se tu mi vedessi ora

Se un piatto o un bicchiere cadono a terra senti un rumore fragoroso. Lo stesso succede se una finestra sbatte, se si rompe la gamba di un tavolo o se un quadro si stacca dalla parete. Ma il cuore, quando si spezza, lo fa in assoluto silenzio. Data la sua importanza, ti verrebbe da pensare che faccia uno dei rumori più forti del mondo, o persino che produca una certa di suono cermonioso, come l’eco di un cembalo o il rintocco di una campana. Invece è silenzioso, e tu arrivi a desiderare un suono che ti distragga dal dolore. Se rumore c’è, è interno. Un urlo che nessuno all’infuori di te può sentire. Un boato così forte che le orecchie rintronano e la testa fa male. Si dimena nel petto come un grande squalo bianco intrappolato nel mare; ruggisce come la mamma orsa a cui è stato rapito il cucciolo. Ecco cosa sembra e che rumore fa. E’ un’enorme bestia intrappolata che si agita, presa dal panico; e grida come un prigioniero davanti ai proprio sentimenti. L’amore è così… nessuno ne è inde...

FramMenti

 Ho imparato pochissime cose e te le dico. La prima è che il lupo non è, come ti hanno detto nelle favole, cattivo. Il lupo non è né cattivo né buono, sono aggettivi che noi gli applichiamo addosso mentre lui ne è totalmente ignaro; il lupo azzanna solo per fame. L'uomo azzanna non per fame ma per invidia, per gelosia, per rivalità e questo, a differenza del lupo, lo rende colpevole. — Andrea Camilleri

Tuttigiùperterra!

Storie scritte per i piccoli perché le leggano anche i grandi Il ghiro e la farfalla Questa è la storia di un giovane ghiro che passava il suo tempo migliore a dormire e a mangiare. Il ghiro non conosceva gli altri animali del bosco perché, quando loro erano svegli, lui dormiva e, quando essi tornavano nelle loro tane per la notte, beh, il ghiro dormiva ugualmente. Non aveva mai sentito la voce del vento o provato la freschezza della pioggia, non si era mai fermato a guardare quanto luminose fossero le stelle, non era mai salito su un monte e non aveva mai percorso una valle. Non sapeva apprezzare il tepore della tana, perché non aveva mai conosciuto il gelo della notte, e non attendeva con fremito il giorno, perché non aveva mai conosciuto quanto emozionante fosse un’alba. Ma questa è anche la storia di una farfalla che volava senza fatica da un fiore all’altro a ogni respiro. Un giorno accadde che la farfalla incontrò il ghiro che gironzolava per il bosco in cerca di...

FramMenti

 Ma quel che è peggio è il passaggio dalla “crisi economica” alla “crisi morale”, determinata non solo dal fatto che per accedere al mondo del lavoro bisogna appoggiarsi alla famiglia invece che al proprio curriculum, ma soprattutto perché i giovani non riescono più a riconoscersi nella propria biografia costruita solo grazie ai genitori, con conseguente disistima di sé e radicale sfiducia nelle proprie capacità, su cui nessuno sembra in grado di fare un vero investimento. La condizione giovanile è la vera bomba su cui la nostra società è tranquillamente seduta. — Umberto Galimberti, da D La Repubblica, 10 luglio 2010

Margini dell’amore e della sofferenza

Tutta la nostra vita è una lotta per affermare quel qualcosa che ci sfugge, e per poter lottare dobbiamo imparare a sentire sulle nostre spalle il peso dell’assenza dell’altro. Io credo che nessuna terapia, nessuna esperienza consenta di eliminare questo senso di vuoto che l’amore, illudendoci, ci promette di riempire. Quando crediamo che il vuoto sia stato abolito, è probabile che stiamo ingannando noi stessi. Infatti, per quanto l’altro possa corrispondere al nostro desiderio inconscio, il bisogno di totalità è talmente smisurato che nessuna esperienza lo potrà realmente colmare. Il destino strutturale della nostra vita è imparare a sopportare la privazione e anche la delusione della persona che ci è accanto: quale che essa sia, qualunque cosa possa rappresentare o aver rappresentato per me, esprime comunque un’assenza. Possiamo dire che ogni dimensione amorosa mette in scena un mito; ogni volta che ci troviamo in questo vissuto noi “insceniamo” qualcosa: la totalità perduta che rim...

FramMenti

 La rovina non è il matrimonio. Non è il lavoro. Non è la grigia vita quotidiana. La rovina non sono i figli. Le riunioni condominiali. Le bollette da pagare. I vetri da pulire. Non è neanche la vecchiaia. La rovina è la noia insita in ogni azione. E’ smettere di stupirsi. E’ non divertirsi più. Non apprezzare, non godere. Non assecondare più le voglie. La rovina non è la vita che viviamo o che siamo costretti a vivere. La rovina è la vita che non siamo più in grado di sognare ad occhi aperti. E’ non esser più il bambino di ieri.

Alla fine

Alla fine, né prosa né poesia. Parlare, si dovrebbe. Per carità, frasi brevi, ché la gente si stufa. Un ritmo sì, quello cercare di mettercelo, che sfiori la musica: tranquilla in superficie, sotto sotto gremita di armonici e timbri magari sconcertanti, sincopi e contraccolpi. Come si sente l'orchestra, a tratti, nei Péchés de vieillesse. E su quel ritmo il filo del pensiero: quello però senza troppi scossoni, e soprattutto senza tranelli o tradimenti. Rossano Pestarino

FramMenti

  Non c'è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell'assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima.Non si raggiunge l'illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l'oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia.  Carl Gustav Jung

Segreti silenzi bugie

Un rapporto umano sincero - vale a dire un rapporto nel quale due persone hanno il diritto di usare la parola “amore”- è un processo delicato, violento, spesso terrificante per tutt’e due, un processo dove si cerca di migliorare le verità che si possono dire. E’ importante fare questo, perchè spezza la delusione e l’isolamento. E’ importante farlo, perchè, nel compierlo, rendiamo giustizia alla nostra complessità. E’ importante farlo, perchè possiamo contare su così poche persone che ci accompagnino in questo duro cammino. Credo che anche tu mi stia dicendo cose che reputi importante io sappia; che tu non mi occulti fatti nello sforzo di risparmiarmi, o risparmiarti, possibili dolori. O che, come caso estremo, tu mi dica “Ci sono cose che non ti ho detto”. Avere un rapporto di onestà con te, non vuol dire che io devo capire tutto, devo dirti tutto, o che io sia in grado di dirti sempre in anticipo ciò che avrò da dirti. Vuol dire che desidero spesso avere la possibilità di...

FramMenti

 Martedì. Il giorno più inutile della settimana. Un giorno che quasi non si nota, tra tutti gli altri. L’ho letto da qualche parte, non ricordo più dove, ma a quanto pare secondo le statistiche si è appurato che in un normale martedì si conclude il 34% di contratti in meno che in qualsiasi altro giorno della settimana. Su scala mondiale. È semplicemente così. In compenso ci sono molti più funerali il martedì che nel resto della settimana. Le cose tendono ad accumularsi, non c’è niente da fare.Che ne è stato di te, Buzz Aldrin?  (Johan Harstad)

Vita autentica

Noi siamo tanto bravi nel "fare"; ma quest'efficienza e questa corsa ci stanno portando a una nevrosi collettiva. Dobbiamo allora accettare di fare meno cose per vivere più vita: "più" in senso qualitativo, nel senso della "qualità della vita" di cui tanto si parla. Io accetto questo "meno" che è un "più" e non voglio rimpiangere il non fatto, ma accontentarmi del vissuto che è già tanto denso, profondo e spesso. Perché è vero che abbiamo tanto da fare ma è vero che dobbiamo, prima di tutto vivere. Dare la precedenza alla vita. Non importa quello che faccio: importa come vivo: importa attraverso il lavoro che mi trovo al momento tra le mani, vivere la vita, in tutta la sua densità. Allora si toccano quei momenti di pienezza, in cui pensare al "dopo", al lavoro non fatto, a quello che resta da fare, non ha senso. Si avverte di aver fatto tutto perché si tocca una dimensione di assoluto. E' il senso felice dell'arri...

FramMenti

 C'è qualcosa di più forte della morte, ed è la presenza degli assenti nella memoria dei vivi.   Valérie Perrin - Cambiare l'acqua ai fiori

Quaderni

Stamattina ho aperto un'antologia di testi religiosi e subito mi sono imbattuto in questa frase del Buddha:«Nessun oggetto merita di essere desiderato». Impressione straordinaria. Ho chiuso il libro: perché, dopo, leggere ancora? e leggere che cosa, poi? È una verità che mi ha trafitto il cuore, benche viva con lei da anni e me la ripeta ogni giorno (sussurrandomela più o meno consapevolmente). Ma imbattervisi all'improvviso in un momento in cui sentivamo il bisogno che venisse dall'esterno e fosse detta da qualcuno che anteponiamo a tutti gli uomini è ben altra cosa! Il solo modo di essere superiori a tutti è non desiderare niente. Quale beatitudine quando si vince il desiderio! Quindi la beatitudine totale non può essere che la vittoria su tutti i desideri! Che cos'è il paradiso? Il mondo prima del desiderio. E infatti è stato proprio il desiderio a distruggere il paradiso. (Emil Cioran, “Quaderni 1957-1972 - Adelphi)

FramMenti

 Ne parlai quasi tacendo. Io sono un maestro nel parlare tacendo, ho parlato tacendo per tutta la mia vita e ho vissuto delle vere tragedie dentro me stesso tacendo.  Fëdor Dostoevskij

La lingua salvata

Quell'ultima mattina, mio padre, mentre faceva colazione, aveva letto il giornale che portava in prima pagina la notizia della dichiarazione di guerra del Montenegro alla Turchia; egli sapeva che in seguito a ciò la guerra si sarebbe estesa a tutti i Balcani e che molte persone sarebbero morte, e questa notizia lo aveva ucciso. Rammentai di aver visto per terra accanto a mio padre il «Manchester Guardian». Quando in casa trovavo da qualche parte un giornale, proprio lui mi permetteva di leggere i titoli ad alta voce, e di tanto in tanto, purché non si trattasse di cose troppo difficili, me ne spiegava il significato. Il signor Florentin mi disse che non c'era nulla di più terribile della guerra e che di questo lui e mio padre avevano parlato spesso, trovandosi perfettamente d'accordo. In Inghilterra tutti erano contrari alla guerra e qui di guerre non ce ne sarebbero state mai più. Le sue parole penetrarono in me profondamente, come se le avesse pronunciate mio padre in per...

FramMenti

Calma perfetta, poi un mormorio, un nome, un nome mormorato, nel dubbio, nella paura, nell'amore, nella paura, nel dubbio, vento d'inverno fra i rami scuri, mare freddo tranquillo che si sbianca che sussurra alla spiaggia, che striscia, s'affretta, si gonfia, si placa, muore, dal nulla venuto, al nulla ritornato.  (Samuel Beckett, Watt) 

Eccidio di Avola

VOLEVANO SOLO POCHE CENTINAIA DI LIRE IN PIÙ I BRACCIANTI CHE SCIOPERAVANO INSIEME ALL’INTERO PAESE, MA LA POLIZIA, Il 2 DICEMBRE DEL 1968, LI PRESE A MITRAGLIATE. STORIA DELL’ECCIDIO DI AVOLA   Correva l’anno 1968, l’anno dei movimenti giovanili, delle occupazioni, delle lotte studentesche, ma anche dell’eccidio di Avola. Il 2 dicembre in questa città siciliana, nota per le mandorle e gli ortaggi, era in corso uno sciopero generale promosso dal movimento bracciantile. Gli obiettivi erano ottenere l’abolizione delle gabbie salariali dentro la stessa provincia ( i lavoratori di Avola erano pagati meno di quelli di altre zone), combattere il caporalato e ottenere 300 lire di aumento. Obiettivi legittimi per chi, con il proprio lavoro, faticava a vivere mentre i latifondisti locali e la criminalità si arricchivano grazie ai prodotti della terra. Gli agrari avevano risposto alle rivendicazioni decidendo di rifiutare anche solo un incontro con le sigle sindacali e così i lavoratori...

Etichette

Mostra di più