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Visualizzazione dei post da marzo, 2013

Buonanotte del 31 marzo 2013

Il computer non è una macchina intelligente che aiuta le persone stupide, anzi, è una macchina stupida che funziona solo nelle mani delle persone intelligenti. Umberto Eco

Fahrenheit 451

Offri al popolo gare che si possano vincere ricordando le parole di canzoni molto popolari, o il nome delle capitali dei vari Stati dell’Unione o la quantità di grano che lo Iowa ha prodotto l’anno passato. Riempi i loro crani di dati non combustibili, imbottiscili di “fatti” al punto che non si possano più muovere tanto son pieni, ma sicuri d’essere veramente bene informati. Dopo di che avranno la certezza di pensare, la sensazione del movimento, quando in realtà sono fermi come un macigno. E saranno felici, perché fatti di questo genere sono sempre gli stessi. Non dar loro niente di scivoloso e ambiguo come la filosofia o la sociologia affinché possano pescare con questi ami, fatti ch’è meglio restino dove si trovano. Con ami simili, pescheranno la malinconia e la tristezza. Ray Bradbury

Questa vita

Che accadrebbe se, un giorno o una notte, un demone strisciasse furtivo nella più solitaria delle tue solitudini e ti dicesse: “Questa vita, come tu ora la vivi e l’hai vissuta, dovrai viverla ancora una volta e ancora innumerevoli volte, e non ci sarà in essa mai niente di nuovo, ma ogni dolore e ogni piacere e ogni pensiero e sospiro, e ogni indicibilmente piccola e grande cosa della tua vita dovrà fare ritorno a te, e tutte nella stessa sequenza e successione – e così pure questo ragno e questo lume di luna tra i rami e così pure questo attimo e io stesso. L’eterna clessidra dell’esistenza viene sempre di nuovo capovolta e tu con essa, granello di polvere!”. Non ti rovesceresti a terra, digrignando i denti e maledicendo il demone che così ha parlato? Oppure hai forse vissuto una volta un attimo immenso, in cui questa sarebbe stata la tua risposta: “Tu sei un dio e mai intesi cosa più divina”? Se quel pensiero ti prendesse in suo potere, a te, quale sei ora, farebbe subire una met

Buongiorno del 31 marzo 2013

L'uomo ragionevole adatta se stesso al mondo, quello irragionevole insiste nel cercare di adattare il mondo a se stesso. Così il progresso dipende dagli uomini irragionevoli. George Bernard Shaw

Buonanotte del 30 marzo 2013

["Che valore hanno per te l'utopia, il sogno?"] Io penso che un uomo senza utopia, senza sogno, senza ideali, vale a dire senza passioni e senza slanci sarebbe un mostruoso animale fatto semplicemente di istinto e di raziocinio, una specie di cinghiale laureato in matematica pura. Fabrizio De André

Liberi

Forse è possibile danzare anche da fermi ascoltare il proprio ritmo e seguirlo lasciarsi trascinare dal richiamo del vento che fa risuonare come arpe le corde che ci legano saldamente al suolo. Filo

Parole che non sono innocue

Avere a che fare con gli altri è in assoluto la cosa più difficile. C’è quello che ama parlare e quello che, invece, preferisce il silenzio. C’è chi ti regala sè stesso in un secondo e chi, invece, un pezzo alla volta; chi nasconde tutto nelle vene e chi deve per forza tirarlo fuori. Ho capito che, alla fine, bisogna essere clementi con tutti, soprattutto con sè stessi. Solo che arriva un momento in cui la forza di essere clemente non ce l’hai più. E di stare lì ad ascoltare, di pensare, di perdonare. Arriva un punto in cui finalmente capisci che è la cosa che vale di più, la tua felicità. Ecco, io domani, quando salirò su quell’ aereo, stringerò tra le mani questa grande verità: ci sono cose che non possiamo e non dobbiamo regalare a nessuno, nemmeno a chi ci scorre nelle vene; ci sono cose che è nostro dovere tenere per noi e proteggerle e custodirle e farle crescere; ci sono parole che nessuno può permettersi di dirci, pensieri che a nessuno dovremmo concedere di portarci v

Buongiorno del 30 marzo 2013

Vivere in un'economia di mercato non è molto diverso dal parlare in prosa. Non è facile farne a meno, ma molto dipende da quale prosa scegliamo di usare. Amartya Sen

Plato

Timido e irresoluto, Plato entrò in quella dolce casa che ancora non conosceva, pur avendola infinite volte visitata nei sogni. Non accesero il lume: si ritirarono nell’angolo più riposto, e mentre ancora parlavano, Plato sentiva ridisegnarsi deliziosamente il suo profilo, tanto che un lato di esso venne a riprodurre in negativo, con precisione, il lato corrispondente della ragazza: erano fatti l’uno per l’altro.Si unirono infine, nell’oscurità e nel solenne silenzio della pianura, e furono una sola figura, delimitata da un unico contorno; e in quel magico istante, ma solo in un lampo subito svanito, balenò in entrambi l’intuizione di un mondo diverso, infinitamente più ricco e complesso, in cui la prigione dell’orizzonte era spezzata, vanificata da un cielo fulgido e concavo, e in cui i loro corpi, ombre senza spessore, fiorivano invece nuovi, solidi e pieni. Primo Levi

La regina

Si sentiva dalla posizione del suo corpo, dal modo in cui il culo era appoggiato alla sedia, che ogni cosa era pronta per l’amore. I suoi seni quasi toccavano il tavolo con la loro pienezza. Se rideva, era il riso sensuale di una donna che aveva avuto il proprio piacere, il riso di un corpo che si piaceva attraverso ogni poro, ogni cellula, carezzato da tutto il mondo. Gli uomini la seguivano prima di avere visto il suo viso. Era come se si lasciasse dietro un profumo animale. Strano l’effetto che può fare a un uomo vedere un vero animale sessuale che gli cammina davanti. Le donne sfrontatamente sessuali, con l’utero dipinto in faccia, che provocano nell’uomo il desiderio di penetrarle immediatamente; le donne per cui i vestiti sono solo il mezzo per mettere più in evidenza certe parti del corpo, come le donne che si mettono le crinoline per evidenziare le chiappe, e le donne che indossano corsetti per spingere i seni fuori dai vestiti; le donne che ci gettano il loro sesso in faccia,

Buongiorno del 29 marzo 2013

L'ottimista vede opportunità in ogni pericolo, il pessimista vede pericolo in ogni opportunità. Winston Churchill

Buonanotte del 28 marzo 2013

Le vere domande e le vere risposte non sono fatte di parole: sono fatte di azioni, di gesti, di atti, di opere in cui possono anche essere compresse le parole. Eppure ogni cosa fatta in qualche modo la si paga in ansia, in insuccesso e, se tutto va bene, in nostalgia. Fabrizio De André

Ubriacati

Non innamorarti di una ragazza solo perché ha un bel culo, o una terza piazzata bene. Non innamorarti solo perchè ha belle forme, quelle con il tempo andranno a farsi fottere. Piuttosto, innamorati del profumo della sua pelle, dell’emozioni che ti regala con un sorriso. Innamorati dei suoi abbracci e delle sue carezze. Innamorati delle sue imperfezioni, rendile uniche e inimitabili. Cogli la sua vera essenza, ubriacati di lei. Non badare alle forme, scava nel suo animo e arriva fino al centro del suo cuore. Innamorati di questo, perchè è l’unica cosa che troverai, sempre. Bob Marley

La signora col cagnolino

Parlava e pensava che, ecco, era lì sul punto di recarsi ad un appuntamento d’amore, e nessuno, nessuna anima viva lo sapeva, né probabilmente lo avrebbe mai saputo. Egli aveva due vite: una in piena luce, che vedeva e conosceva chiunque volesse, vita piena di verità e menzogne convenzionali; e un’altra che si svolgeva in segreto. E per una strana coincidenza di circostanze, forse casuale, tutto ciò che per lui era importante, interessante, indispensabile, tutto ciò ch’egli aveva in sè di sincero e di schietto, e formava come il cuore della sua vita, ecco, rimaneva ignorato dagli altri. Al contrario, quel che era menzogna, e l’involucro per così dire di cui si copriva - il suo impiego in banca, ad esempio, le sue discussioni al circolo, i suoi “esseri inferiori”, le sue comparse in società con la propria moglie - tutto questo era in piena evidenza. Giudicò gli altri da se stesso, diffidando di ciò che vedeva, e dicendosi che il “velo del mistero”, come i veli della notte, copre sempre

Buongiorno del 28 marzo 2013

Non è la coscienza degli uomini che determina la loro vita, ma le condizioni della loro vita che ne determinano la coscienza. Karl Marx

Buonanotte del 27 marzo 2013

Bisogna diffidare di due categorie di persone: quelle che non hanno personalità, e quelle che ne hanno più di una. Mariangela Melato

Bianca

E quando ho visto le sue scarpe io ho capito tutto di lei: è un uomo che ha sofferto, che ha solo un paio di scarpe alla volta, che piano piano si consumano, diventano lise, perdono il colore. Quando io ho guardato le sue scarpe ho pensato: ora glielo dico subito - Che cosa? - Che sono io quello che cerca, che sono stato io - Ma perché, erano suoi amici, che cosa le avevano fatto? - Mi avevano deluso. Gli amici ti deludono, la gente normale no. A me piacciono le coppie felici, io li aiuto, li indirizzo sulla strada giusta, gli dò consigli, però non li seguo più quando fanno quegli errori cosí stupidi. Cominciano a dirti le bugie, poi si separano, poi ritornano a stare insieme però è troppo tardi, perché ormai sono feriti e cattivi e allora non li voglio più vedere. Una volta era più facile giudicare, come con le scarpe: c’erano solo alcuni modelli, molto caratterizzati, erano quel tipo di scarpe e basta. Ora invece tutto è più confuso, uno stile si è intrecciato a un altro, le

Buonanotte del 26 marzo 2013

Questo nostro mondo è diviso in vincitori e vinti, dove i primi sono tre e i secondi tre miliardi. Come si può essere ottimisti? (da un'intervista a Senzapatria, 14 agosto 1991) Fabrizio De André

Le braci

L’ho sempre pensato: se nella vita ti capita di incontrare la persona giusta allora sono un altro paio di maniche. Un po’ come nascere con la camicia. E’ tutta un’altra storia, ma lo è pure se invece questa fortuna non ce l’hai. A quel punto la strada diventa più ardua, perché, per quanto una persona possa accontentarsi di ciò che la vita gli riserva, ciò non toglie che nel profondo avvertirà sempre una spinta a risalire la corrente e buttarsi anima e corpo nella ricerca di qualcosa d’altro. Le anime affini esistono. Si chiamano, si rincorrono, si cercano, e la loro ricerca reciproca è qualcosa di talmente naturale che non si avverte mai tensione. Semmai è una questione di vibrazioni impercettibili e armoniche. L’affinità è una musica che bisogna saper riconoscere. E ascoltare. Esiste una chimica perfetta del corpo e anche della mente. Ma forse, come diceva Marai, il mondo per andare avanti ha bisogno di tutt’altro, di una specie di tensione evolutiva, di equilibri costantemente messi

Buongiorno del 26 marzo 2013

Perché essere difficili quando con un minimo sforzo potete diventare impossibili? Buster Keaton

Buonanotte del 25 marzo 2013

Quando un sogno ti resta incollato addosso per molto tempo significa che non è più un'illusione, ma un segnale che ti sta indicando la tua missione nella vita. Massimo Gramellini

Percepire

Ho imparato a essere felice là dove sono. Ho imparato che ogni momento di ogni singolo giorno racchiude tutta la gioia, tutta la pace, tutti i fili di quella trama che chiamiamo vita. Il significato è riposto in ogni istante, non c’è un altro modo per trovarlo. Percepiamo solo e soltanto ciò che permettiamo a noi stessi di percepire, tutti i giorni, un istante dopo l’altro. H. Hesse

L’amore che dai

Nel mio caso è un postino suonato, un postino suonato che suona una terza volta anche vent’anni dopo. Com’è che diciamo in questi casi? “Sono un po’ esaurito?” Sai invece io come direi in questi casi, fratello? “Sono un po’ all’inizio, è il me morto che è esaurito.” No, io piango solo e sempre quando sto per cambiare pelle, quando sto per evadere, quando credo di essere sul punto di morire che, puntualmente, corrisponde al punto di rinascere. E ieri il postino ha suonato per la terza volta. Mi ha consegnato un pacco di dolori vecchi, e se n’è andato. Che vuol dire “dolori vecchi”? Che il postino del dolore suona subito, e poi ripassa. Quella è la volta che piangi sul serio. La prima è d’obbligo: muore tua madre, perdi un figlio in un incidente, hai una malattia o vieni licenziato. Il postino suona, ti consegna il pacco. Chiudi la porta, lo apri, piangi. Sembra finita lì. Invece non è neppure cominciata. O meglio: quello è il primo movimento della sinfonia che porterà, magari dopo qual

Buongiorno del 25 marzo 2013

Nulla si ottiene senza sacrificio e senza coraggio. Se si fa una cosa apertamente, si può anche soffrire di più, ma alla fine l'azione sarà più efficace. Chi ha ragione ed è capace di soffrire alla fine vince. Gandhi

Buonanotte del 24 marzo 2013

Le persone comuni mirano soltanto a passare il tempo. Chi ha un po' d'ingegno a utilizzarlo. Arthur Schopenhauer

Quando

Quando siamo troppo allegri, in realtà siamo infelici. Quando parliamo troppo, in realtà siamo a disagio. Quando urliamo, in realtà abbiamo paura. In realtà, la realtà non è quasi mai come appare. Nei silenzi, negli equilibri, nelle ” continenze “ si trovano la vera realtà e la vera forza. Virginia Woolf

Buongiorno del 24 marzo 2013

Non bisogna mai esaurire un argomento al punto che al lettore non resti più nulla da fare: perché non si tratta di far leggere, ma di far pensare. Montesquieu

Buonanotte del 23 marzo 2013

Dietro ogni problema c'è un'opportunità. Galileo Galilei

Dio li fa e poi li accoppa

No, Signore, il problema non è il fatto che è [la TV] violenta: è che fa schifo! Specialmente in certi orari. Tu sei a cena, stai mangiando un piatto di rigatoni, accendi la televisione e la prima cosa che appare sullo schermo cos’è? Una bella ragazza a cavallo si un materasso che viene sgridata da un’amica che le dice:”Ma come, tu ancora usi gli assorbenti di quelle dimensioni? Guarda che oggi li fanno piccolini e con le ali!” Quindi, Signore, se vedi qualcuno che vola non è un angelo: è una che tiene le mestruazioni! E questo te lo spiegano proprio all’ora di cena, mentre mangi i tuoi rigatoni. Poi spariscono le ragazze e nello schermo appare una signora, con in braccio un bambino, che dice a una sua amica:”Guarda qua il culo del mio bambino: sembra un orangutan! Ho provato di tutto: martello, scalpello, mazzetta… non se ne viene nulla! Ed è pure sporco!” E l’amica:”Devi provare i pannoloni Bimbo Bello: il pupo là dentro affoga, ma non esce niente!” Tu guardi i rigatoni, che a loro

Buongiorno del 23 marzo 2013

Se alla fine di tutto saremo ancora capaci di amare, allora avremo vinto davvero. Marc Levy - I figli della libertà

Buonanotte del 22 marzo 2013

Quand'anche Gesù fosse – per assurdo - un personaggio inventato dagli uomini, il fatto che abbia potuto essere immaginato da noi bipedi implumi, di per sé sarebbe altrettanto miracoloso (miracolosamente misterioso) del fatto che il figlio di un Dio si sia veramente incarnato. Questo mistero naturale e terreno non cesserebbe di turbare e ingentilire il cuore di chi non crede. Umberto Eco

Contare

E poiché non dimentichiamo le cose solo perché non contano, ma le dimentichiamo anche perché contano troppo (perché ciascuno di noi ricorda e dimentica secondo uno schema labirintico che rappresenta un segno di riconoscimento non meno caratteristico di un’impronta digitale), non c’è da meravigliarsi se le schegge di realtà che una persona terrà in gran conto come parti della propria biografia potranno sembrare a qualcun altro che, diciamo, ha per caso consumato diecimila cene allo stesso tavolo da cucina, una deliberata escursione nella mitomania. Philip Roth

Cogli l’occasione

Smettila di tormentarti tanto. Ogni cosa segue comunque il suo corso, e per quanto uno possa fare del suo meglio, a volte è impossibile evitare che qualcuno rimanga ferito. E’ la vita. Faccio un po’ il grillo parlante ma è ora che tu cominci a imparare certi meccanismi della vita. A volte tu ti sforzi troppo di adattare la vita ai tuoi meccanismi. Se non vuoi finire anche tu in una clinica psichiatrica cerca di essere un po’ più aperto e di abbandonarti di più alla vita così come viene. […] D’altra parte chi può sapere quale sia la cosa migliore per tutti alla lunga? Perciò tu senza farti scrupoli a causa di qualcuno, se vedi una possibilità di felicità per te, cogli quell’occasione e sii felice. Haruki Murakami - Norwegian wood

Buongiorno del 22 marzo 2013

La felicità è una scelta. L’accettare è una scelta. Il perdono è una scelta. La rabbia è una scelta. L’amore è una scelta. La vita è una scelta. Il tuo tempo: la tua scelta! Tradizione Zen

Buonanotte del 21 marzo 2013

Niente mette tanto a dura prova la capacità di resistenza psichica, quanto il guardare negli occhi di un demente, poiché quel particolare modo di ridere sembra mostrare una piena consapevolezza di tutto quello che l'uomo non vuole assolutamente riconoscere di se stesso. Frans Eemil Sillanpää

La vita

Pronunciare questa frase “la vita è bella”, nel tuo periodo più buio, non è cosa da niente. Dirlo forse è più semplice che crederci, ma se ci credi, forse riuscirai a comprendere il vero significato di questa vita. Perché la vita è bella; e non perchè tu hai, ma perchè tu dai, nonostante tutto. La felicità la trovi nei piccoli gesti quotidiani, nei silenzi ascoltati, nei vuoti riempiti, nei sorrisi regalati e nell’amore vissuto. La vita è bella se cerchiamo di vivere la felicità e non d’inseguirla. E cosa ci rimane? La vita. Roberto Benigni

Scritto sul corpo

La Sofferenza è il vuoto. Uno spazio senza aria, un soffocante luogo di morte, la dimora del sofferente. La Sofferenza è un palazzo - alveare, stanze come gabbie d’allevamento, ci si siede sui propri escrementi, ci si sdraia sulla propria sporcizia. La Sofferenza è una strada dove non è possibile invertire il senso di marcia, dove non ci si può fermare. La si percorre spinti da quelli che stanno dietro, intralciati da quelli che stanno avanti. La si percorre a una velocità folle anche se i giorni sono mummificati, di piombo. Succede tutto così rapidamente, una volta che si è preso il via, non esiste alcuna àncora del mondo reale che ci faccia rallentare, niente a cui aggrapparsi. La Sofferenza strappa i freni della vita, d’improvviso si è abbandonati in caduta libera. Quale che sia il nostro interno personale, ne troveremo altri mille uguali a quello, nella Sofferenza. E’ la città dove gli incubi di tutti diventano realtà. […] Non ci sono orologi nella Sofferenza, solo un ticchettio i

Buongiorno del 21 marzo 2013

Non diventare mai pessimista: un pessimista l’azzecca più spesso di un ottimista, ma un ottimista si diverte di più. E nessuno dei due può cambiare la marcia degli eventi. Robert Anson Heinlein

Buonanotte del 20 marzo 2013

La tecnologia non tiene lontano l'uomo dai grandi problemi della natura, ma lo costringe a studiarli più approfonditamente. Antoine de Saint-Exupéry

Scritto sul corpo

Cos’è che uccide l’amore? Soltanto la disattenzione. Non vederti quando mi stai davanti. Non pensare a te nelle piccole cose. Non spianarti la strada, non prepararti la tavola. Sceglierti per abitudine e non per desiderio, passare davanti al fioraio senza accorgermene. Lasciare i piatti da lavare, il letto da rifare, ignorarti al mattino, usarti la notte. Desiderare un’altra persona mentre ti bacio sulla guancia. Dire il tuo nome senza ascoltarlo, dare per scontato che sia mio diritto pronunciarlo. Jeanette Winterson

Lascio

Lascio la mia ombra, un affilato ago che ferisce la strada e con occhi tristi esamina i muri, le finestre con l’inferriata dove furono amori inetti, il cielo senza cielo della mia città. Lascio le mie dita spettrali che percorsero tasti, ventri, acque, palpebre di miele e per le quali discese la scrittura come una vergine dall’anima sfilacciata. Lascio la mia testa ovoide, le mie zampe di ragno, il mio vestito bruciato dalla cenere dei presagi, scolorito dal fuoco del libro notturno. Lascio le mie ali a metà battere, il mio meccanismo che come un piccolo cavallo un anno dopo l’altro galoppò, in cerca della sorgente dell’orgoglio dove muore la morte. Lascio vari taccuini bacati dalla pigrizia, un certo numero di discole immagini del mondo e tra grandi lampi qualche pianto che ebbi come un po’ di sporca polvere fra i denti. Accetta questo, raccoglilo nel tuo grembo come briciole, dà all’oblio da mangiare un così fragile cibo. Sebastián Salazar

Buonanotte del 19 marzo 2013

Voglio piuttosto essere infelice che piccolo, e soffrire piuttosto che annoiarmi, tanto più che la noia, madre per me di mortifere malinconie, mi nuoce assai più che ogni disagio del corpo. Giacomo Leopardi

La leggenda del pianista sull’oceano

Sapeva leggere Novecento, non i libri, quelli sono buoni tutti. Sapeva leggere la gente, i segni che la gente si porta addosso, posti, rumori, odori, la loro terra, la loro storia tutta scritta addosso. Lui leggeva e con cura infinita catalogava, sistemava, ordinava, in quella immensa mappa che stava disegnandosi in testa. Il mondo magari non l’aveva visto mai, ma erano quasi trent’anni che il mondo passava su quella nave. Ed erano quasi trent’anni che lui su quella nave lo spiava, e gli rubava l’anima. Max Toone

Viaggi del tempo immobile

«Quando due si lasciano, non parte chi se ne va: parte chi resta. Chi se ne va era partito già molto tempo prima. All’apparenza è lei a prendere la nave, lei a muoversi: ma è un falso movimento, il suo; è come se fossi io a camminare all’indietro, senza accorgermene. Per lei non c’è partenza, è ferma nel suo nuovo amore – non cambia stato la sua anima, quieto, alla fonda, il desiderio. È chi resta, invece, il solo a partire, cambiare condizione, forma del vivere, giornate, veglie, sussulti. È chi resta a non ritrovarsi più in quel posto, in quella geografia conosciuta di carezze e pensieri, e deve spezzare, andarsene, cambiar nome all’amore che non riconosce. È di chi resta l’unica partenza». Questo, non altro pensiero, si muoveva a Saffo nel petto, la notte in cui salutò Anattoria, l’achea, la bella e le intrecciò l’ultima ghirlanda perché ricordasse, anche con quell’uomo. Un uomo gliela portava via: un uomo e una nave. Da lì, da quella spiaggia di Mitilene, cento, mille ne aveva v

L’educazione sentimentale

Sussistono sempre, anche in mezzo alle confidenze più intime, certe riserve, per falso pudore, delicatezza, pietà. Si scoprono nell’altro o in sé stessi voragini o fango che impediscono di proseguire. Ci si rende conto, inoltre, che non saremmo capiti; esprimere qualsiasi cosa con esattezza è sempre un’impresa difficile, per questo le unioni complete sono tanto rare. Gustave Flaubert

Lettera a Richard Sasson

Pensavo che la tua lettera fosse tutto quanto potessi desiderare; mi hai offerto la tua immagine e io l’ho trasformata in racconti e poesie; ne ho parlato a tutti per un po’, raccontando che si trattava di una statua di bronzo, un fanciullo di bronzo con un delfino, che si teneva in equilibrio d’inverno nei nostri giardini con la neve sulla faccia, che io ripulivo la notte quando andavo a trovarlo. Ho fatto indossare diverse maschere alla tua immagine e abbiamo giocato insieme ogni notte e nei miei sogni. Ho preso la tua maschera e l’ho messa su altre facce che sembrava potessero conoscerti quando avevo bevuto. […] Bisogna che tu faccia ancora questa cosa per me. Distruggi la tua immagine, e strappamela via di dosso. Bisogna che tu mi dica con parole molto precise e concrete che non sei disponibile, che non mi vuoi da te a Parigi tra qualche settimana e che io non ti devo chiedere di venire in Italia con me o di salvarmi dalla morte. Penso che potrò vivere in questo mondo per il t

Buonanotte del 17 marzo 2013

Non voglio raggiungere l’immortalità attraverso le mie opere; voglio raggiungerla vivendo per sempre. Non mi interessa vivere nel cuore degli americani; preferisco vivere nel mio appartamento. Woody Allen

L'ultima panchina

Arrivo fino all'ultima panchina mi son detta, anche se piove, quella sul molo dove l'acqua del fiume incontra la marina e il sale si fonde con la neve. Mi siedo sul confine che sputa tronchi fango scarpe rotte aspetto che il mio pensiero si decanti a lungo dei rifiuti. Filo

Momenti di trascurabile felicità #2

L’odore di pane del primo mattino; le macchinette del caffè nel momento in cui vengono spente. Le passeggiate. Gli aperitivi con le mani unte dalle arachidi. Il primo scontrino battuto in un negozio. E anche la prima volta che una ragazza fa tardi la sera e la tensione nascosta dei genitori. Il bis tanto atteso di un concerto. Il giorno in cui fa abbastanza freddo da dover tirare fuori dall’armadio il primo maglione e infilarlo mentre scarica corrente. Quelli che alzano le serrande, che rifanno le strade, che svuotano i cassonetti; quelli che aspettano e guardano l’orologio e poi finalmente in fondo alla strada vedono chi aspettavano, quelli che attraversano sulle strisce pedonali e guardano male gli automobilisti che frenano un po’ tardi, quelli che smettono di fumare, quelli che escono la mattina dai portoni e coprono gli occhi dalla luce. Le lacrime che scendono sui visi degli spettatori al cinema, le risate di una sera a cena. Quelli che lottano per pagare il conto, che spengono l

Buongiorno del 17 marzo 2013

Nessuno ha amore più grande di colui che sa rispettare la libertà dell’altro. Simone Weil

Piccola storia della fotografia

«Se è del tutto usuale che un uomo si renda conto, per esempio, dell’andatura della gente, sia pure all’ingrosso, egli di certo non sa nulla del loro contegno nel frammento di secondo in cui si allunga il passo. La fotografia, coi suoi mezzi ausiliari, con il rallentatore, con gli ingrandimenti, glielo mostra. Soltanto attraverso la fotografia egli scopre questo inconscio ottico, come, attraverso la psicanalisi, l’inconscio istintivo». Walter Benjamin

Il dito e la luna

Il discepolo confida al maestro: “Mi sento oppresso. Non smetto di oscillare tra questi due stati: un momento mi sembra di affogare e il momento dopo ritorno a galla. Quando potrò liberarmi di questo mondo di sofferenza? Quando sarò finalmente libero?”. Il maestro non risponde nulla. Dopo qualche minuto il discepolo, sorpreso, gli dice ancora: “Maestro! Non sono forse qui, seduto di fronte a te, a farti una domanda?” … “Dove sei ora?” chiede il maestro. “A galla o sott’acqua?”. Per il maestro non ci sono dubbi che qui e ora, nel presente, siamo realizzati. La realizzazione è qui. Se torna al presente con il maestro, il discepolo è realizzato. Siccome lui è tutto impegnato a chiedersi se rimane a galla o se affoga, non vive l’istante. In fin dei conti, si fa delle illusioni. In realtà, non rimane a galla e non affoga. E’ un diamante accanto a un’altro diamante, un buddha accanto a un’altro buddha, una perfezione accanto a un’altra perfezione. La differenza tra i due uomini è che il

Buonanotte del 15 marzo 2013

Vivere è l’infinita pazienza di ricominciare. Ermes Ronchi

Quando...

"Quando tu guarderai il cielo, la notte, visto che io abiterò in una di esse, visto che io riderò in una di esse, allora sarà per te come se tutte le stelle ridessero. Tu avrai, tu solo, delle stelle che saranno ridere!" E rise ancora. “E quando ti sarai consolato (ci si consola sempre), sarai contento di avermi conosciuto. Sarai sempre il mio amico. Avrai voglia di ridere con me. E aprirai a volte la finestra, così, per piacere… e i tuoi amici saranno stupiti di vederti ridere guardando il cielo. Allora tu dirai” Sì, le stelle mi fanno ridere! “E ti crederanno pazzo. T’avrò fatto un brutto scherzo…” e rise ancora. "Sarà come se t’avessi dato, invece delle stelle, mucchi di sonagli che sanno ridere…" Antoine-Marie-Roger de Saint-Exupéry

Buongiorno del 15 marzo 2013

«La felicità... Esiste, le dico. - Dove? - Senta. Da ragazzo mi lamentavo sempre con mio padre perché non avevo giocattoli. Lui mi diceva: questo (si indica la testa) è il più grande giocattolo del creato, è qui il segreto della felicità…» Charlie Chaplin

Buonanotte del 14 marzo 2013

Siamo il risultato delle cazzate che facciamo. E se non ne avete mai fatte, non siete niente. Siamo i nostri sbagli, le nostre contraddizioni, le nostre scelte giuste che poi abbiamo rovinato, siamo le nostre parole a vanvera, le nostre risate nei momenti meno opportuni, tutte le volte che abbiamo perso l’equilibrio. Siamo le nostre irregolarità. Siamo le nostre imperfezioni. siamoioiltuobisognoetuseiilmio

Fino a che

Fino a che uno non si espone, c’è esitazione, possibilità di tornare indietro e, sempre, inefficacia. Rispetto ad ogni atto di iniziativa e creazione c’è solo una verità elementare, l’ignorarla uccide innumerevoli idee e splenditi piani. Nel momento in cui uno si espone definitivamente anche la provvidenza si muove. Ogni sorta di cose accade per aiutare, cose che, altrimenti, non sarebbero mai accadute. Una corrente di eventi ha inizio dalla decisione, facendo sorgere a nostro favore ogni tipo di incidenti imprevedibili, incontri e assistenza materiale, che nessuno avrebbe sognato potessero venire in questo modo. Tutto quello che puoi fare, o sognare di poter fare, incomincialo. Il coraggio ha in sè genio, potere e magia. Incomincialo adesso. Johann Wolfgang Goethe

La poesia

La poesia è la notizia dalle frontiere della coscienza. La poesia è quello che invocheremmo svegliandoci in una selva oscura nel mezzo del cammin di nostra vita. Una poesia è uno specchio che cammina lungo una strada alta piena di piaceri visivi. La poesia è la foglia metallica agitata dall’immaginazione, dovrebbe splendere all’esterno e quasi accecarti, è il sole trascorrente nelle maglie del mattino, è notti in bianco e bocche di desiderio, è fatta di aloni che si dissolvono negli oceani del suono, è la lingua di strada di angeli e diavoli, è un divano di cantori ciechi che hanno messo via i bastoni da passeggio. Una poesia dovrebbe innalzarsi all’estasi da qualche parte fra discorso e canto. Una poesia deve cantare e volare via con te oppure è un’anatra morta con un’anima di prosa. La poesia è l’anarchia dei sensi che dà senso. La poesia è tutte le cose nate con ali che cantano. Come un vaso di rose una poesia non dovrebbe essere spiegata. La poesia è una voce di dissenso contro lo

Buongiorno del 14 marzo 2013

Ci sono uomini che lottano un giorno e sono bravi, altri che lottano un anno e sono più bravi, ci sono quelli che lottano più anni e sono ancora più bravi, però ci sono quelli che lottano tutta la vita: essi sono gli indispensabili. Bertolt Brecht

Buonanotte del 13 marzo 2103

Vorrei che tutti leggessero, non per diventare letterati o poeti, ma perché nessuno sia più schiavo. Gianni Rodari

Powerbook

Questa è la mia vita, fissata con morsetti di acciaio al ventre di mia madre e poi proiettata nel nulla come la corda usata dagli indiani per tendere le trappole. Non faccio che tagliare e riannodare la corsa. Mi arrampico e scivolo giù. A mantenere la tensione è la tensione stessa, la spinta fra ciò che sono e ciò che posso diventare. È il tiro alla fune fra il mondo che eredito e quello che invento. Non faccio che tirare, che aggrapparmi disperatamente alla vita, non importa se la fune comincia a sfilacciarsi. Sono così avviluppata su me stessa, come una felce o un’ammonite, che quando mi dipano anche il reale e l’immaginario si dipanano insieme a me, così come insieme sono saldati: fibre della vita annodate una all’altra nel tempo. Jeanette Winterson

Sono pesante

Sono pesante. Non lascio perdere. E’ che mi sembra tutto-tutto-tutto importante. Magari mi sbaglio, magari non è vero, magari niente è veramente degno di nota, degno di tempo, degno di attenzione. Solo che io non ce la faccio, forse sono venuta al mondo per perdermi dietro a quei particolari che nessuno nota più, per dare spiegazioni che non interessano a nessuno, per fare caso a mondi che ad altri sembrano idiozie. Magari dovrei fare più attenzione al disegno, alla meta, al “grande” e non all’insignificante. Oggi non interessa a nessuno se mentre stavi andando a lavoro hai visto un prato di cui non ti eri mai accorto, l’importante è che tu arrivi. Oggi non importa a nessuno se un giorno ti sei svegliato e hai sentito la necessità di indossare cinque colori diversi solo per mostrarti più allegro, per non morire dentro. L’importante è che tu faccia quello che devi. Sono pesante, sono permalosa. Non ricordo date, non ricordo le capitali, non ricordo i nomi dei più grandi artisti di tutt

Buongiorno del 13 marzo 2013

Le persone che piangono di felicità sono quelle che nell’infelicità hanno a lungo dovuto sorridere. Adamo Lanna

Buonanotte del 12 marzo 2013

Le cose guariscono, le cose ricominciano, le cose tornano. Questa è una cosa bella da tenere in testa, ma non la puoi avere sempre: la speranza fa il gioco del sole nel bosco, sparisce, riappare un attimo, poi di nuovo è ombra e scuro. Stefano Benni

D’amore e ombra

Francisco l’attrasse a sé e le cercò le labbra. Fu un bacio casto, tiepido, lieve tuttavia ebbe l’effetto di una scossa tellurica nei loro sensi. Entrambi percepirono la pelle dell’altro prima mai così precisa e vicina, la pressione delle loro mani, l’intimità di un contatto anelato fin dagli inizi del tempo. Li invase un calore palpitante nelle ossa nelle vene nell’anima, qualcosa che non conoscevano o che avevano del tutto scordato, perché la memoria della carne è fragile. Tutto scomparve intorno ed ebbero coscienza solo delle labbra unite che prendevano e ricevevano. […] L’ardore di quel bacio non li abbandonò per molti giorni e riempì di fantasmi delicati le loro notti, lasciando il ricordo sulla pelle, come una bruciatura. La gioia di quell’incontro li rapiva, facendoli levitare per strada, li spingeva a ridere senza motivo apparente, li risvegliava concitati nel mezzo di un sonno. Si toccavano le labbra con la punta delle dita ed evocavano esattamente la forma della bocca dell’a

La grande ora della vita

Perché lui era stato come una pietra legata a una corda e fatta girare più svelto sempre più svelto e a farla girare era il vento era la bufera d’autunno era la disperazione, l’amore. E così follemente girando non si distingueva più che forma aveva, era diventato una specie di anello fluido e palpitante. Lui era un cavallo di giostra e a un tratto la giostra si era messa a girare in modo pazzo più svelta sempre più svelta e a farla girare così era lei, era Laide, era autunno, era la disperazione, l’amore. E così follemente girando lui cavallo aveva perso la forma di cavallo non era più che un festone bianco vibrante, una vibrante cortina di colore bianco a frange dorate, non era più lui, era un essere che nessuno prima conosceva e col quale comunicare era impossibile perché lui non stava ad ascoltare nessuno, non poteva ascoltare, egli ascoltava soltanto se stesso sibilare nel vento, per lui nulla esisteva fuori che lei, Laide, quella spaventosa precipitazione, e nel vortice egli non

Buongiorno del 12 marzo 2013

È bello svegliarsi e non farsi illusioni. Ci si sente liberi e responsabili. Una forza tremenda è in noi, la libertà. Cesare Pavese

Buonanotte del 11 marzo 2013

La lettura non ha niente a che fare con l’organizzazione del tempo sociale. La lettura è, come l’amore, un modo di essere. Daniel Pennac, Come un romanzo

Da sputo a carne umana

Dice una leggenda che un angelo cancella al neonato il ricordo di quello che ha saputo in grembo. C’è da svuotare il sacco prima di nascere. I bambini dentro la placenta sanno tutto il passato, le lingue, le avventure, pericoli e mestieri. Il loro scheletro è diventato pesce, rettile, uccello prima di fermarsi all’ultima stazione. Lo sforzo di espulsione dal corpo della madre serve a dimenticare. La rottura delle acque apre il varco che subito dietro si richiude, dopo il tuffo nel vuoto. Così è il mondo per chi viene da un grembo. Il salto nell’asciutto produce azzeramento di tutta la sapienza accumulata nel sacco di placenta. Si attecchisce meglio dimenticando da dove si proviene. A lui spiaceva dolorosamente non ricordare com’era stato al centro del corpo di una madre, tra le ossa del bacino, le vertebre, sotto il dondolo del respiro e i passi sulle scale del battito del cuore. Che perdita passare da sputo a carne umana, risalire le epoche del corpo e giunto al culmine, sull’orlo de

Diventa chiaro

Ma quando stiamo seduti vicini, insieme, parlando ci fondiamo uno nell’altra. Siamo alonati di nebbia. Formiamo un territorio immateriale. Sembra che tutti agiscano solo nell’istante, senza futuro. Senza futuro. Quest’urgere è tremendo. Mi aggrapperò per tutta la vita alla superficie delle parole. Non voglio che la gente, quando entro io, alzi gli occhi con ammirazione. Voglio donare, voglio ricevere, e voglio solitudine in cui aprire i miei possessi. Quelli che mi hanno disprezzato riconosceranno la mia sovranità. Ma per una qualche legge imperscrutabile del mio essere, la sovranità e il possesso del potere non saranno sufficienti; mi spingerò sempre, aprendo le tende, verso l’intimità, e desidererò qualche solitaria parola sussurrata. Perciò me ne vado dubbioso, ma esaltato; temendo un dolore intollerabile; eppure, nel mio avventuroso andare, mi ritengo destinato ad essere vittorioso dopo grave sofferenza; destinato, certamente, a scoprire alla fine il mio desiderio.

Buonanotte del 10 marzo 2013

La vita è cambiamento e quando non c’è niente che cambia, non c’è niente che vive. Tutto ciò che vive si muove . Il cambiamento pertanto è inevitabile. È la natura della vita stessa. Neale Donald Walsch

Paura...

Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest’ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti. In realtà c’è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l’ignoto lontano da ogni certezza possibile… c’è una sola arte, una sola dottrina, un solo mistero: lasciarsi cadere, non opporsi recalcitrando alla volontà dell’Esistenza, non aggrapparsi a niente, né al bene né al male. Allora si è redenti, liberi dalla sofferenza, liberi dalla paura. Hermann Hesse

Buonanotte del 9 marzo 2013

Certi pensieri sono delle preghiere. Ci sono momenti in cui, qualunque sia l’atteggiamento del corpo, l’anima è in ginocchio. Victor Hugo

La morte a Venezia

Le osservazioni e gli incontri di chi va attorno in silente solitudine sono al tempo stesso più sfumati e più netti di quelli dell’uomo socievole, i suoi pensieri sono più gravi, più bizzarri e mai esenti da un’ombra di tristezza. Impressioni e immagini, che si potrebbero facilmente scrollar via con un’occhiata, un sorriso, uno scambio d’opinioni, lo preoccupano oltre misura, s’approfondiscono nel silenzio, diventano importanti, si trasformano in avventura, episodio, sentimento. La solitudine fa maturare l’originalità, la bellezza strana e inquietante, la poesia. Ma genera anche il contrario, lo sproporzionato, l’assurdo e l’illecito. Thomas Mann

Piacere mi chiamano Frappa

Da cinque anni non dormo mai più di cinque ore a notte. Prendessi tanti pesci quanti ne vuole il detto, ora avrei una pescheria e non sarei disoccupato. Ho provato di tutto per addormentarmi. La fase camomilla, passiflora e melatonina l’ho saltata a piè pari. Sono partito direttamente dal Rohypnol, anche se poi l’ho sospeso subito. All’inizio non riuscivo a capire quelle foto su facebook che ritraevano i miei amici in accappatoio e casco integrale, entrambi sorridenti accanto a due grosse chiappe. Una grossa chiappa per uno. Facce da culo che si improvvisavano astronauti, intenti nella conquista dell’orrenda luna pelosa. Al quarto risveglio con una bandierina americana in der posto ho deciso di cambiare psicofarmaco. E ne ho cambiati veramente tanti da allora: Darkene, Minias, Rivotril, Diazepam, Xanax e ovviamente il Valium. Poi sette mesi fa ho cominciato, poco per volta, a leggere Va Dove Ti Porta Il Cuore di Susanna Tamaro. Lo sconsiglio, provoca allucinazioni, stati d’ansia e pan

Buongiorno del 9 marzo 2013

Attenti a quelli che cercano continuamente la folla, da soli non sono nessuno. C. Bukowski

Buonanotte del 8 marzo 2013

Anche ad essere si impara. Italo Calvino

Bisogni

A fine giornata, quando tiriamo le somme, l’unica cosa che vogliamo davvero è stare vicino a qualcuno. Se è così, perché manteniamo le distanze e fingiamo di non aver cura dell’altra persona? Sono soltanto alibi. E così scegliamo le persone a cui vogliamo stare vicino. E una volta fatta la nostra scelta, quelle persone non le lasciamo più. Anche se facciamo loro del male. Le persone che sono ancora con te alla fine della giornata, sono quelle che vale la pena tenersi strette. Certo, a volte la vicinanza può diventare eccessiva, ma a volte quell’invasione dello spazio privato, può essere proprio quello di cui abbiamo bisogno. Meredith, Grey’s Anatomy

Sindrome di Stoccolma

Ho un garbuglio di pensieri in testa che non credo di essere capace di sbrogliare. E’ come a scuola con l’algebra. Tutta quella serie di numeri strani che restavo lì a fissare per minuti. Sudavo, guardavo l’orologio, cercavo di copiare. Non capivo che ci dovessi esattamente fare con tutti quei dannati numeri. Mi facevano impazzire. Allora consegnavo il foglio in bianco e andavo in bagno a fumare. Poi sono arrivate le donne e le donne sono molto più complicate dell’algebra. Hanno bisogno di attenzioni, di salti mortali, di un impegno sovrumano costante, di preliminari, di supplementari. Hai ragione quando dici che provo a tenerti lontana, il problema è che non ci riesco mai. Mi arrendo. Alzo bandiera bianca. Hai vinto. Tu hai vinto e io ho perso. Pensa che quando ci frequentavamo mi sentivo così in colpa quando mi adoperavo così diligentemente per portare la cosa con i piedi sulla terra. La cosa non aveva nome. Era semplicemente la, virgolette, cosa. Mi addolorava farti soffrire, ma se

Buongiorno del 8 marzo 2013

Quello che noi proviamo quando siamo innamorati, forse è il nostro stato normale. L’innamoramento mostra all’uomo come egli dovrebbe essere sempre A. Cechov

Buonanotte del 7 marzo 2013

Forse è questo che impedisce di trovar la pace: le troppe parole. Hermann Hesse

Ci sono...

Ci sono giorni nella vita in cui non succede niente, giorni che passano senza nulla da ricordare, senza lasciare una traccia, quasi non fossero vissuti. A pensarci bene, i più sono giorni così, e solo quando il numero di quelli che ci restano si fa chiaramente più limitato, capita di chiedersi come sia stato possibile lasciarne passare, distrattamente, tantissimi. Ma siamo fatti così: solo dopo si apprezza il prima e solo quando qualcosa è nel passato ci si rende meglio conto di come sarebbe averlo nel presente. Ma non c’è più. Tiziano Terzani

Buongiorno del 7 marzo 2013

Il sorriso, la dignità e le mutande sono le uniche cose che nessuno deve riuscire a portarti via senza il tuo permesso. incantevolesquilibrata

Buonanotte del 6 marzo 2013

Un uomo è vecchio solo quando i rimpianti, in lui, superano i sogni. Albert Einstein

Il futuro

E so molto bene che non ci sarai. Non ci sarai nella strada, non nel mormorio che sgorga di notte dai pali che la illuminano, neppure nel gesto di scegliere il menu, o nel sorriso che alleggerisce il “tutto completo” delle sotterranee, nei libri prestati e nell’arrivederci a domani. Nei miei sogni non ci sarai, nel destino originale delle parole, né ci sarai in un numero di telefono o nel colore di un paio di guanti, di una blusa. Mi infurierò, amor mio, e non sarà per te, e non per te comprerò dolci, all’angolo della strada mi fermerò, a quell’angolo a cui non svolterai, e dirò le parole che si dicono e mangerò le cose che si mangiano e sognerò i sogni che si sognano e so molto bene che non ci sarai, né qui dentro, il carcere dove ancora ti detengo, né là fuori, in quel fiume di strade e di ponti. Non ci sarai per niente, non sarai neppure ricordo, e quando ti penserò, penserò un pensiero che oscuramente cerca di ricordarsi di te. Julio Cortazar

Buongiorno del 6 marzo 2013

A quel tempo, cercavo i tramonti, i sobborghi e l’infelicità; ora cerco i mattini, il centro e la serenità. Jorge Luis Borges

Buonanotte del 5 marzo 2013

Sentivo che la mia solitudine era una parte del mio universo, e non una patologia da eliminare. Banana Yoshimoto - Amrita

Impermanenza

Amo tutto ciò che scorre, tutto ciò che ha in sé tempo e divenire, che ci riporta al principio dove non c’è mai fine: la violenza dei profeti, l’oscenità che è estasi, la saggezza del fanatico, il prete con la sua gommosa litania, le parole sozze della puttana, lo sputo portato via nella fogna, il latte della mammella e l’amaro miele che si riversa dall’utero, tutto ciò che è fluido, fuso, dissoluto e dissolvente, tutto il pus e il sudiciume che scorrendo si purifica, che perde il suo senso originario, che fa il grande circuito verso la morte e la dissoluzione. Il grande desiderio incestuoso è scorrere all’unisono col tempo, fondere la grande immagine dell’aldilà con quella dell’hic et nunc. Un desiderio fatuo, suicida, reso stitico dalle parole e paralizzato dal pensiero. Henry Miller

Constatazioni

Io sto in piedi sulla piattaforma del tranvai e sono completamente malsicuro riguardo alla mia posizione in questo mondo, in questa città, nella mia famiglia. E nemmeno approssimativamente saprei indicare quali pretese potrei addurre a ragione in un senso qualsiasi. Non posso nemmeno giustificare perché mi trovi su questa piattaforma, perché mi aggrappi a questa maniglia e mi faccia trasportare da questa vettura, perché la gente si scansi davanti alla vettura o cammini imperterrita, o si riposi davanti alle vetrine. Del resto nessuno me lo chiede, ma ciò non ha importanza. La vettura si avvicina a una fermata, una ragazza si mette vicino al predellino, pronta a scendere. Mi appare così nitidamente, come se l’avessi palpata. E’ vestita di nero, le pieghe della gonna si muovono appena, ha la camicetta attillata con un colletto di trina bianca dalle maglie minuscole, tiene la sinistra appoggiata alla parete, e con la destra poggia l’ombrello sul secondo predellino. Ha il volto bruno, il

Buongiorno del 5 marzo 2013

Tra l’innamorarsi e l’amare c’è molta differenza. Quando una persona si innamora non lo fa apposta: succede. Ma per amarsi bisogna sudare, soffrire, ridere, stare svegli, donarsi. L’amore non succede. L’amore si fa. Francesco Roversi

Buonanotte del 4 marzo 2013

L’importante è mettersi in cammino. Altrimenti non arriverai da nessuna parte. E passerai il resto della tua vita a disprezzarti per ciò che avresti potuto essere e non sei stato. La meta iniziale del viaggio rappresenta solo lo stimolo per partire. “L’ultima riga delle favole” di Massimo Gramellini

Il lupo della steppa

(…) Cio’ che in principio fu il suo sogno di felicita’, divenne in seguito il suo amaro destino. L’uomo avido di potere incontra la sua rovina nel potere, l’uomo bramoso di denaro nel denaro, il sottomesso nella servitu’, il gaudente nel piacere. E cosi’ il lupo della steppa si rovino’ con l’indipendenza. La meta egli la raggiunse e divenne sempre piu’ indipendente, nessuno gli comandava, non era costretto a seguire nessuno e decideva liberamente delle sue azioni e omissioni. Ogni uomo forte infatti raggiunge immancabilmente cio’ che il suo vero istinto gli ordina di volere. Ma raggiunta la liberta’ Harry s’accorse a un tratto che la sua liberta’ era morte, che era solo, che il mondo lo lasciava paurosamente in pace, che gli uomini non lo riguardavano piu’ ne’ lui riguardava se stesso, che soffocava lentamente in un’aria sempre piu’ rarefatta senza relazioni e senza compagnia. (…) Non che fosse odioso o antipatico alla gente. Al contrario, aveva moltissimi amici. Molti gli volevano be

Buongiorno del 4 marzo 2013

Nessuno ti cambia facendoti diventare una cosa che non sei, ti cambia portando alla luce una parte di te che non conoscevi ma che ti appartiene. Si cambia diventando una persona che si è già.

Buonanotte del 3 marzo 2013

Quel che fa felici gli uomini è amare ciò che devono fare. È questo un principio su cui non è fondata la società. Claude-Adrien Helvétius

Approvazione sociale

Si era fieri allora della divisa per la stessa ragione per cui oggi si desidera lo zainetto firmato. Per essere come gli altri, e godere di stima e ammirazione. Caso mai non ero cinico allora, sono cinico adesso, e penso che molti bambini che scrivono un bel tema sul rispetto dei loro fratelli neri, lo facciano perché comprendono che così facendo ottengono una approvazione sociale. Certo, non sono cinico al punto di credere che poi tutti diventeranno domani dei manganellatori di extracomunitari, come non è vero che oggi tutti gli ex sessantottini sono pronti a votare Fini (solo alcuni); e riesco a distinguere tra una pressione sociale che induce il bambino a rispettare la diversità e quella che lo induceva a sparare sugli abissini. Ma proprio perché capisco che è meglio oggi, non riesco a perdonare chi ha avvelenato la mia infanzia tentando di inculcarmi l’elogio della morte. Per fortuna il tentativo era così retoricamente grottesco che è bastato poco a farmi passare quella insana

Alcesti

La schiava migliore non ha bisogno d’esser picchiata. Si picchia da sè. Non con una frusta di cuoio, o con bastoni e verghe, non con un randello o con un manganello, ma con la frusta fine della sua stessa lingua e il battere sottile della sua mente contro la sua mente. Chi può infatti nutrire per lei metà dell’odio che nutre essa stessa? e chi può eguagliare la finezza degli insulti che si rivolge? Anni di allenamento occorrono per questo. Venti anni di auto-indulgenza e negazione di sè; finchè il soggetto si ritiene una regina e pure una mendicante - le due cose allo stesso tempo. Deve dubitare di sè in tutto fuorchè l’amore. Deve scegliere appassionatamente e malamente. Deve sentirsi perduta come un cane senza il padrone. Deve riferire tutte le questioni morali al proprio specchio. Deve innamorarsi di un cosacco o di un poeta. Non deve mai uscire di casa se non celata sotto il trucco. Deve portare scarpe strette perché sempre ricordi di essere sch

Buongiorno del 3 marzo 2013

La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all’esterno, sogna. Chi guarda all’interno, apre gli occhi. Carl Gustav Jung

Buonanotte del 2 marzo 2013

Tutti si sbattono così tanto per essere alternativi e originali. Al giorno d’oggi, per distinguersi dalla massa, basta così poco.L’educazione, per esempio. LaSbronza

Strada

Torno da sola, grazie, non ho bisogno d'aiuto, sto attenta ad attraversare la strada mentre dal cavo degli occhi una goccia sdrucciola silenziosa giù per la collina tra solchi e rughe che mio malgrado non si possono cancellare con una pennellata di fard, l'aria oggi è tiepida ma sento freddo e non ho più la sciarpa ci voleva questa qui, questa cretina, a farmi parlare come una bambina che non sa tenere un segreto, una spina. Filo

Non ci sono solo le arance

La gente non ha mai avuto problemi a cancellare il passato quando dava troppo fastidio. La carne brucia, le foto bruciano e la memoria, cos’è? Nient’altro che il vaneggiamento imperfetto di stolti che non vogliono convincersi della necessità di dimenticare. Quello poi che non si può distruggere si può alterare. I morti non urlano. C’è una certa attrattiva in ciò che è morto. Preserva infatti tutte le qualità migliori della vita senza nessuna di quelle noiose complicazioni consuete fra gli esseri viventi. Stronzate, lamentele, bisogno d’affetto. Si può vendere all’asta, esporre, collezionare. E’ molto più comodo fare il collezionista di oggetti curiosi perchè se sei curioso, devi avere moltissima pazienza, stare lì ore e ore e vedere cosa succede. Devi aspettare sulla spiaggia finchè non comincia a fare freddo, o sei costretto a investire i tuoi risparmi in una barca col fondo di vetro, che è molto più cara di una canna da pesca, ma ti mette in contatto con gli elementi. Chi è curioso

Buongiorno del 2 marzo 2013

Devi trovare un luogo dentro di te, intorno a te. Un luogo che ti corrisponda almeno in parte. M. Mazzantini

Buonanotte del 1 marzo 2013

Non c’è presa di coscienza senza sofferenza. In tutto il mondo la gente arriva ai limiti dell’assurdo per evitare di confrontarsi con la propria anima. Non si raggiunge l’illuminazione immaginando figure di luce, ma portando alla coscienza l’oscurità interiore. Chi guarda fuori sogna, chi guarda dentro si sveglia. Carl Gustav Jung

Lettera aperta al Segretario del Partito Democratico. E a tutti gli altri

di AsinoMorto Sono un elettore del PD e ne ho viste tante e ne ho mandate giù tante. Ho anche votato alle Primarie, impegnandomi pure a riconoscermi nello spirito del Centrosinistra che chissà cosa volevate intendere, per dire cosa ho mandato giù. E quindi ho il diritto di dire la mia. Perché in questi anni ho fantozzianamente accettato bicamerali, inciuci, alleanze con moderati improponibili, compromessi al ribasso, distinguo tattici, sterzate strategiche, abbandoni di territori e praterie, bombardamenti di popolazioni straniere, sputtanamento di simboli, commistioni con beghine, deprivazioni morali, real politik un tanto al chilo, spostamenti al centro, a destra, in basso. E ho accettato tutto perché ci credo alla giustizia sociale, ai valori della Resistenza, alla Costituzione. Io ci credo alla responsabilità della società civile, al dialogo e all’ascolto, ai conflitti da sanare in una società complessa, alla equità, ai Diritti Civili come fondamento non negoziab

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