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Visualizzazione dei post da luglio, 2025

FramMenti

L’amore fra noi lo inventammo come in una prigione due detenuti inventano un telegrafo di segni mediante battimenti sul muro, strofette canticchiate da una finestra all’altra, messaggi sibillini scritti su rotolini di carta…  Così cercammo, così trovammo l’alfabeto e la grammatica di una lingua che non c’era.   Gesualdo Bufalino, Il malpensante. Lunario dell'anno che fu, 1987

Il giocatore di serie A

Mentre una volta si orecchiavano le telefonate del vicino di posto, adesso si comunica, perlopiù, per messaggi vocali, senza che nessuno debba preoccuparsi della linea che cade, delle frasi sgrammaticate e delle parole mal pronunciate. Ti trovi a sentire, quindi, il messaggio vocale mentre viene scandito, poi lo riascolti nella fase del controllo qualità. Se tutto va bene viene inviato, altrimenti lo riascolti di nuovo, in nuove versioni, finché non passa le selezioni. Spesso puoi ascoltare anche le risposte, perché è troppa fatica ormai avvicinare lo smartphone all'orecchio ogni volta, quindi resta a fluttuare a mezz'aria, in vivavoce sotto lo sguardo attento dell'utilizzatore. Nel caso specifico, l'utilizzatore parlava di una sua uscita romantica andata così così, con un tale che, testualmente "gioca in serie A", e a cui si è riferito solo con il pronome "lui". Dopo qualche minuto tutti gli astanti nel raggio dei cinque metri erano attenti a quest...

FramMenti

 “Potrei scrivere fino a slogare la tastiera. Ma mi sono lievemente rotto le scatole, e a parte il fatto che i diari di guerra, si sia vinto o si sia perso, è preferibile abbiano un numero ragionevole di pagine, sennò son pizze come il Partigiano Johnny e nessuno li legge, non mi va di chiudere con miserie umane o umani miserabili. Non serve. È meglio fare come faceva sempre Suor Dentona alla fine della giornata, e chiudere in allegria con il suo dolce ammonimento: La prossima battaglia lo rifaccio. Alé.”   Filippo Scozzari, Prima pagare, poi ricordare

Salute e lavoro

Per l'ennesima volta, con ancora maggiore violenza, si ripropone oggi il ricatto che contrappone salute e lavoro. Gli oppressi devono ancora una volta scegliere se morire di malattia o di fame. Abbiamo già visto in questo paese, e non solo, il frutto avvelenato che si porta appresso questo ragionamento. Lo abbiamo visto nei bambini malati di cancro a Taranto, in intere famiglie spazzate via dal mesotelioma a Casale, tra i lavoratori dell’IPCA di Cirié uccisi dai tumori alla vescica. Le esigenze sanitarie e quelle lavorative sono contrapposte solo in un sistema economico nel quale i vergognosi privilegi di poche persone vengono prima degli interessi collettivi. Un sistema che, per stare in piedi, ben prima del controllo repressivo ha bisogno di riprodurre un’ideologia dominante, il cui scopo centrale è quello di giustificare aberrazioni, violenze e sfruttamento che ogni giorno abbiamo davanti agli occhi. Basti pensare a come gli schiavisti descrivevano la loro opera: quella del buon...

Andre Britz

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Andre Britz, Happy those early days III.

Noi saremo

Saremo, a dispetto di stolti e crudeli, che certo guarderanno male la nostra gioia di certo, talvolta fieri, sempre indulgenti, è vero? Andremo allegri e lenti sulla strada modesta che la speranza indica senza badare affatto che qualcuno ci veda o ci ignori, è vero? Nell'amore isolati come in un bosco nero i nostri cuori insieme con quieta tenerezza usignoli saranno che cantano la sera. Quanto al mondo, che sia dolce con noi o adirato non ha molta importanza. Se vuole, accarezzarci può bene molto o prenderci di mira, farci bersaglio. Uniti dal più forte, dal più caro legame e ricoperti anche di una solida difesa sorrideremo a tutti senza paura alcuna. Non ci preoccuperemo di quello che il destino per noi ha stabilito, cammineremo insieme la mano nella mano con l'anima infantile di quelli che si amano in modo puro, è vero? PAUL VERLAINE (1844 -1896)

FramMenti

Quando non si possono fare prospettive per l'avvenire, si rimugina continuamente il passato, lo si analizza, si finisce col vederlo meglio in tutti i suoi rapporti e si pensa specialmente a tutte le sciocchezze commesse, ai propri atti di debolezza, a ciò che sarebbe stato meglio fare o non fare e sarebbe stato doveroso fare o non fare.   (A. Gramsci)

Tragedia

Qual è la tragedia? La tragedia è che non ci sono più esseri umani, ci sono strane macchine che sbattono l’una contro l’altra. E noi, gli intellettuali, prendiamo l’orario ferroviario dell’anno scorso, o di dieci anni prima e poi diciamo: ma strano, ma questi due treni non passano di li, e come mai sono andati a fracassarsi in quel modo? O il macchinista è impazzito o è un criminale isolato o c’è un complotto. Soprattutto il complotto ci fa delirare. Ci libera da tutto il peso di confrontarci da soli con la verità. Che bello se mentre siamo qui a parlare qualcuno in cantina sta facendo i piani per farci fuori. E facile, è semplice, è la resistenza. Noi perderemo alcuni compagni e poi ci organizzeremo e faremo fuori loro, o un po’ per uno, ti pare? — Pierpaolo Pasolini - ultima intervista

FramMenti

 "...L'atto di camminare si pone agli antipodi rispetto agli imperativi contemporanei secondo i quali ogni attività deve essere utile, redditizia. Un camminatore non deve fare profitto, intende solo condividere un momento di pienezza con gli altri o da solo con il paesaggio, in uno sforzo per cui non si aspetta niente in cambio. ..."   David Le Breton da Camminare. Elogio dei sentieri e della lentezza)

Barabba

Una delle donne aveva incominciato a discorrere di quello che era stato crocifisso al posto di Barabba; essa lo aveva veduto una volta, mentre passava, e la gente aveva detto che era un dottore il quale andava intorno e profetizzava e faceva miracoli. In questo non c'era nulla di male, perché tanti altri facevano lo stesso; perciò, da quel che si poteva capire, il motivo per il quale era stato crocifisso doveva essere un altro. Era un tipo magro; tutto ciò che ricordava di lui era soltanto questo. Un'altra disse che lei non lo aveva mai visto, ma aveva udito che egli avrebbe predetto che il Tempio sarebbe crollato, che Gerusalemme sarebbe stata distrutta da un terremoto e che poi il cielo e la terra si sarebbero incendiati. Cose non da senno, e non c'era da stupire che per questo fosse stato crocifisso. Ma la terza donna disse che quell'uomo frequentava specialmente i poveri e soleva promettere loro che sarebbero entrati nel regno di Dio, e financo alle prostitute lo a...

FramMenti

Alcuni bambini mangiano così poco nei primi anni di vita che subiscono il blocco della crescita, con conseguenze drammatiche non solo sul loro fisico ma anche sulla mente.  Nel mondo 1 bambino su 5 subisce il blocco della crescita perché soffre la fame. Un terzo dei decessi infantili prima dei cinque anni è causato dalla malnutrizione.  Due miliardi di persone nel mondo soffrono di malnutrizione, due terzi di coloro che soffrono di malnutrizione vivono in Asia.  Non sono aridi numeri, sono esseri umani come noi che hanno avuto la sfortuna di nascere nella parte sbagliata del mondo.     (Sebastiano Nino Fezza) 

Hans Hartung

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Semina

Semina impegno, raccoglierai risultati. Semina onestà, raccoglierai onore. Semina gentilezza, raccoglierai gratitudine. Semina amore, raccoglierai felicità. E ricorda: anche se non dovessi raccogliere niente, non stancarti mai di seminar e. Antonio Curnetta

Una buona notizia

Leggere è riconoscere se stessi, ho letto da qualche parte. Ma forse, più propriamente, leggere è riconoscere gli altri (e pertanto stupirsi dell’altro, imbarazzarsi dell’altro, essere fieri e vergognarsi dell’altro, non comprendere l’altro) ma negli altri incontrare, in qualche obliqua maniera imprevista, se stessi. Può darsi che sia così, è probabile che sia anche così. In ogni caso la lettura deve senza dubbio avere qualcosa a che fare con gli incontri e con gli altri: e senza dubbio deve essere questa una delle ragioni per il cui il web e i giornali pullulano, in questi giorni di quarantena e isolamento, di consigli di lettura, di elenchi di libri da leggere (ne trovate uno interessante qui), di motivi per andare in libreria: tanto da farle pure aprire, le librerie, e anche questo, mi dico io, sarà sempre il sintomo della stessa forma di ansia, l’indizio sghembo di uno spavento che non sappiamo confessarci. Ma contemporaneamente, ed è questa la confessione del mio post di ...

FramMenti

 Tutti abbiamo udito la donnetta che dice: "oh, è terribile quel che fanno questi giovani a se stessi, secondo me la droga è una cosa tremenda." poi tu la guardi, la donna che parla in questo modo: è senza occhi, senza denti, senza cervello, senz'anima, senza culo, né bocca, né calore umano, né spirito, niente, solo un bastone, e ti chiedi come avran fatto a ridurla in quello stato i tè con i pasticcini e la chiesa.“   Charles Bukowski,

Per una teoria della civilizzazione

“Le tensioni e le contraddizioni interne agli uomini potranno attenuarsi soltanto se si attenueranno le tensioni tra gli uomini, le contraddizioni insite nella struttura del consorzio umano. Allora non sarà più un'eccezione ma la regola, il fatto che il singolo individuo trovi quell'equilibrio ottimale della sua psiche che spesso evochiamo con parole quali «felicità» e «libertà»: ossia un equilibrio permanente, anzi una piena armonia tra i compiti sociali, l'insieme delle esigenze dovute all'esistenza sociale, da un lato, e le sue personali tendenze ed esigenze, dall'altro. Soltanto quando la struttura delle relazioni interumane sarà tale, quando la cooperazione tra gli uomini funzionerà in modo che tutti coloro i quali operano nella complessa catena dei compiti comuni possano almeno trovare questo equilibrio: soltanto allora gli uomini potranno davvero proclamare a buon diritto di essere «civili». Ma fino a quel momento, potranno dire nella migliore delle ipotesi ...

FramMenti

 Le masse non hanno mai conosciuto la sete della verità. Hanno bisogno di illusioni e a queste non possono rinunciare.   Sigmund Freud

Invecchiare è un regalo

E poi ho riflettuto, ho pensato che invecchiare è un regalo. A volte mi sorprende la persona che vedo nel mio specchio. Ma non mi preoccupo di lei da molto tempo. Io non cambierei nulla di quello che ho per qualche ruga in meno ed un ventre piatto. Non mi rimprovero più perché non mi piace riassettare il letto, o perché non mangio alcune cose. Mi sento finalmente nel mio diritto di essere disordinata, stravagante e trascorrere le mie ore contemplando i fiori. Ho visto alcuni cari amici andarsene da questo mondo, prima di aver goduto della libertà che viene con l'invecchiare. A chi interessa se scelgo di leggere o giocare sul computer fino alle 4 del mattino e poi dormire fino a chi sa che ora? A chi interessa se ballo da sola ascoltando la musica anni 50? E se dopo voglio piangere per un amore perduto? E se cammino sulla spiaggia in costume da bagno, portando a spasso il mio corpo paffuto e mi tuffo fra le onde lasciandomi da esse cullare, nonostante gli sguardi di quelle che indos...

Takahiko Hayashi

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D-27 Apr. 2013 Emitting Blue Hayashi Takahiko 林孝彦

Esempio

Anima, sii come la montagna: che quando tutta la valle è un grande lago viola e i tocchi delle campane vi affiorano come bianche ninfèe di suono, lei sola, in alto, si tende ad un muto colloquio col sole. La fascia l'ombra sempre più da presso e pare, intorno alla nivea fronte, una capigliatura greve che la rovesci, che la trattenga dal balzare aerea verso il suo amore. Ma l'amore del sole appassionatamente la cinge d'uno splendore supremo, appassionatamente bacia coi suoi raggi le nubi che salgono da lei. Salgono libere, lente, svincolate dall'ombra, sovrane al di là di ogni tenebra, come pensieri dell'anima eterna verso l'eterna luce. ANTONIA POZZI (1912 -1938)

FramMenti

 La famiglia naturale si basa sul cosiddetto diritto naturale che in realtà non c’entra nulla con la natura. Esso (come tutte le forme di diritto) è una creazione umana. Viene camuffato da rivelazione per dargli inoppugnabilità. Esso però è solo una mistificazione autoritaria.   (Giancarlo Carofiglio)

Lacrime

Anni fa guardavo le rovine del mondo, delle dittature, delle nazioni inaridite, e mi sono detto: “Che cosa posso fare? Io, solo, vecchio e debole. Che cosa? Ricostruire su questa devastazione? Ah!”. Ma mentre giacevo mezzo addormentato, una notte, mi ritornò alla mente un vecchio motivo. Due sorelle che si chiamavano Duncan cantavano una canzone della mia infanzia, intitolata Ricordare. Diceva: “Tutto ciò che faccio è ricordare, caro, così cerca di ricordare anche tu!”. Cantavo quella canzone, ma non era più una canzone, era un modo di vivere. Che cosa avevo da offrire a un mondo che stava dimenticando? I miei ricordi. A che cosa potevano servire? A permettere un confronto. A dire ai giovani “com'era una volta”, a fargli sapere quanto avevano perduto. Scoprii che più ricordavo, più riuscivo a ricordare. Secondo con chi mi trovavo ricordavo i fiori artificiali, i quadranti dei telefoni, i frigoriferi, le mollette per biciclette, no, non le biciclette, ma le mollette che si mettevano...

FramMenti

 “… Quelle che chiamiamo piattaforme digitali, non sono solo accessori secondari per una trasmissione più veloce delle informazioni. Sono macchine che permettono a qualsiasi conoscenza di esistere solo finché è trasmessa e può circolare. Non sono biblioteche virtuali: sono l’esatto contrario di un archivio. Nulla rimane, tutto deve circolare. Conoscere significa solo trasmettere…”   (Emanuele Coccia in “Unknow Unknows”-Electa Triennale Milano)

Una storia vera

Mi chiamo Gina e ho una mucca. La mucca la mungo tutte le mattine e tutte le sere. Devo nascondere il latte, perché quando è l'ora della mungitura loro arrivano. Li sento da lontano. Picchiano gli stivali sul selciato e ridono forte. Sono sempre in gruppetti di quattro o cinque, perché così esprimono meglio la loro prepotenza, si fanno forti l'uno con l'altro. Da soli non sono poi così tanto coraggiosi. Quando sento che sono davanti alla porta della stalla comincio a sudare, perché so come va a finire, ma temo sempre che possa succedere qualcosa di grave. Hanno i fucili e quando spalancano con un calcio il portone ce li puntano addosso, a noi che siamo armati solo di rastrello e forcone di legno per dare il foraggio alle bestie, ma che abbiamo una voglia matta di romperglielo in testa. Il papà dice di stare calmi, di lasciarli fare, che poi son contenti delle loro mascalzonate e se ne vanno. Ci gridano sempre le solite cose, che loro sono i più forti e che mio papà dovrebbe...

FramMenti

"Non mi interessa sapere se la vivisezione produce effetti proficui o no per la razza umana. Il dolore che infligge sugli animali è la base della mia ostilità verso di essa.   E per me questa ostilità è una giustificazione sufficiente, senza andare oltre."   (Mark Twain)

Adolph Gottlieb

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Adolph Gottlieb – Drift, 1961

Resurrezione

Talora ci alziamo Ci alziamo per risorgere In pieno giorno Con i capelli vivi Con la pelle che respira. Intorno a noi solite cose, Nessun miraggio di palme Con leoni tranquilli E lupi mansueti. Continua il ticchettio degli orologi Sempre fosforescenti le lancette. Eppure lievi Eppure invulnerabili Nell'armonia di un ordine mistero Ancora prima del tempo trasportati In una casa di luce.  MARIE LUISE KASCHNITZ (1901-1974)

L’altra verità

LA PAURA, LA VIOLENZA, L’ELETTROSHOCK ALDA MERINI RACCONTA I SUOI TERRIBILI OTTO ANNI IN UN OSPEDALE PSICHIATRICO Quando venni ricoverata per la prima volta in manicomio, ero poco più di una bambina, avevo sì due figlie e qualche esperienza alle spalle, ma il mio animo era rimasto semplice, pulito, in attesa che qualche cosa di bello si configurasse al mio orizzonte; del resto, ero poeta e trascorrevo il mio tempo tra le cure delle mie figlie e il dare ripetizione a qualche alunno, e molti ne avevo che venivano e rallegravano la mia casa con la loro presenza e le loro grida gioiose. Insomma, ero una sposa e una madre felice, anche se talvolta davo segni di stanchezza e mi si intorpidiva la mente. Provai a parlare di queste cose a mio marito, ma lui non fece cenno di comprenderle e così il mio esaurimento si aggravò e, morendo mia madre, alla quale io tenevo sommamente, le cose andarono di male in peggio, tanto che un giorno, esasperata dall’immenso lavoro e dalla continua povertà e po...

FramMenti

"L’utopia sta all’orizzonte. Mi avvicino di due passi, lei si allontana di due passi. Faccio dieci passi e l’orizzonte si allontana di dieci passi. Per quanto cammini, non la raggiungerò mai. A cosa serve l’utopia? A questo: serve a camminare."    (Eduardo Galeano)

L’arte di legare le persone

“Io non capisco come fai a mantenerti. Quanti matti ci sono in città?”, chiede una ragazza allo psichiatra invitato a cena dai suoi genitori. “Vediamo”, risponde lo psichiatra, “proviamo a contare quanti ce n’è in questo palazzo”. “C’è solo il pazzo del terzo piano, quello che parla da solo”, ribatte troppo certa l’interlocutrice. “C’è per caso una ragazza magra, magra che sembra uno scheletro?”, indaga lo psichiatra. “Giovanna, sul nostro pianerottolo”, risponde la giovane. “Ora voglio sapere, non c’è un signore scavato che esce poco, non apre mai la porta, è silenziosissimo e non si spinge nemmeno sul poggiolo tutto sporco di cacche di piccione?” “Sì, Silvio, al terzo piano”. “Beccato il paranoico”, ribatte lo psichiatra, “passiamo ai depressi. Hai mai sentito un vicino dire: non andiamo al mare, mia moglie sta a letto?” “Sì, ultimo piano”. “Una sola depressa? Facciamo finta che sia così. Non mi dire che in tutto il palazzo non c’è una vecchietta che straparla e butta oggetti dalla f...

FramMenti

 E perché, con la scusa di essere genitori responsabili, state inculcando ai vostri figli lo stesso ethos del consumo, se i beni materiali non sono l'essenza dell'umanità: perché vi state assicurando che la loro vita sia ingombra di oggetti come la vostra, con doveri e paranoie e immissioni ed emissioni, così che l'unico scopo per cui avranno vissuto sarò quello di perpetuare il sistema, e l'unica ragione per cui moriranno sarà il fatto di essersi logorati.  Jonathan Franzen - Forte movimento

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