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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Foto di gruppo con signora

 Si trattava ancora una volta di un libro, e l'autore si chiamava Kafka, Franz, e il libro era intitolato "Nella colonia penale". Più tardi ho chiesto a Boris se davvero non immaginava le conseguenze di quello che faceva quando, alla fine del '44 (!), raccomandava a Leni uno scrittore ebreo, e lui mi ha risposto: «Avevo tanta di quella roba in testa, tante cose a cui pensare che me lo sono dimenticato». Dunque, Leni andò un'altra volta col suo bravo biglietto alla biblioteca, ce n'era ancora una in funzione e la bibliotecaria, per fortuna, era una donna piuttosto anziana e abbastanza ragionevole che strappò il biglietto e prese subito Leni in disparte e le ripeté, alla lettera, quello che le aveva già detto la madre superiora quella volta che aveva chiesto con tanta insistenza di Rahel: «Ma figliuola, ha perso la testa? Chi l'ha mandata qui a chiedere questo libro?» Però Leni, sa, anche stavolta non ha mollato. La bibliotecaria dev'essersi accorta subi

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Nel dubbio, ricordati sempre dove nasce il tuo sorriso, e dove il tuo sorriso muore; lui non mente mai, lui ha già deciso. Mauro Soldano

Il sogno

Era il mattino, e tra le chiuse imposte Per lo balcone insinuava il sole Nella mia cieca stanza il primo albore; Quando in sul tempo che più leve il sonno E più soave le pupille adombra, Stettemi allato e riguardommi in viso Il simulacro di colei che amore Prima insegnommi, e poi lasciommi in pianto. Morta non mi parea, ma trista, e quale Degl’infelici è la sembianza. Al capo Appressommi la destra, e sospirando, Vivi, mi disse, e ricordanza alcuna Serbi di noi? Donde, risposi, e come Vieni, o cara beltà? Quanto, deh quanto Di te mi dolse e duol: nè mi credea Che risaper tu lo dovessi; e questo Facea più sconsolato il dolor mio. Ma sei tu per lasciarmi un’altra volta? Io n’ho gran tema. Or dimmi, e che t’avvenne? Sei tu quella di prima? E che ti strugge Internamente? Obblivione ingombra I tuoi pensieri, e gli avviluppa il sonno; Disse colei. Son morta, e mi vedesti L’ultima volta, or son più lune. Immensa Doglia m’oppresse a queste voci il petto. Ella seguì: nel fior degli anni estinta,

Zlata

 Lunedì 31 maggio 1993 Cara Mimmy, sono terribilmente giù di morale. Sono annoiata e depressa. Motivo numero uno: non c'è scuola perché è la festa di Bairam. Numero due: è venuta a mancare anche quel poco di elettricità che riusciamo ad avere con un cavo, quindi addio musica, addio film, addio luce. Siamo nuovamente nelle tenebre, sprofondati nelle tenebre. Papà ascolta delle notizie deprimenti. Numero tre: a partire da giovedì, i bombardamenti sono ripresi in modo selvaggio. PUAH! Ieri i cannoneggiamenti sono continuati in modo incessante dalle quattro del mattino fino alle dieci di sera. Sono cadute dalle tre alle quattro bombe al minuto. Bentornati in cantina! Questa mattina abbiamo saputo che l'UNPROFOR ha contato millecento bombe, però secondo Nedo si tratta solo del 60%, perché l'UNPROFOR riesce a contare solo il 60% delle bombe lanciate. In tutto quindi erano duemila bombe. Cioè tre, quattro al minuto. Ecco perché sono giù di morale. Che tutto stia per ricominciare u

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Io non lo so come sto, non ci voglio pensare. Certe volte è meglio non saperlo, come stiamo. Daria Bignardi

Opera senza nome

…Quanto alla materia saggistica, è pur vero che il libro era costellato di analisi e digressioni su singole parole, fatti storici, opere di autori classici. E allora, che cosa doveva prevalere? Una parola che appiana tutto: letteratura. Che cosa sia letteratura è meglio non definire con troppa insistenza. Forse non è più che una vibrazione, avvertibile nei testi più disparati: racconti, versi, ma anche analisi serrate, aforismi, trattazioni. Una pagina di Galilei e una del cavalier Marino possono stare accanto tra le vette della letteratura italiana. E letteratura era l'unica parola che mi ha sempre attratto, anche perché in pari misura alla narrativa e alla saggistica avevano finito per aggregarsi superfetazioni varie, che minacciavano di soffocarle. I saggi più densi non corrispondevano ai modelli della saggistica come i racconti più folgoranti potevano sfuggire ai canoni della narrativa. Che cos'è il Weinhaus Wolf di Benn? Un racconto? O un saggio raccontato? Domande da non

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Perchè è più facile andarsene che lottare per quello che veramente vuoi. Aria, Pretty little liars

11 settembre 1926

11 SETTEMBRE 1926. BOMBA A MANO E RIVOLTELLA: GINO LUCETTI, L’ANARCHICO AL QUALE SOLO IL DESTINO IMPEDÌ DI UCCIDERE MUSSOLINI  Sputi, schiaffi e pugni. Così finivano gli incontri per strada tra Lucetti e i fascisti. Ex soldato nella Grande guerra, il ventenne carrarese aveva scelto di aderire nel primo dopoguerra agli Arditi del Popolo, la formazione che univa sotto la stessa bandiera quella parte dell’arditismo ostile al nuovo corso mussoliniano. Gino, come molti suoi conterranei, era visceralmente anarchico e di spirito bollente, per questo i suoi incontri con gli uomini del duce precipitavano in vere e proprie risse. Zuffe che gli costarono le attenzioni del nascente regime e che lo costrinsero a due fughe in Francia. La seconda, nel settembre del '25, avvenne dopo il ferimento a pistolettate di un fascista. Insomma la rivoltella, così come le bombe a mano, non erano estranee a Lucetti, visto anche il suo passato nell’esercito. Per questo decise di utilizzarle per infligger

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E quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande. Charlie Brown

Il maestro e Margherita

 Quante volte ve l’ho detto: il vostro errore fondamentale sta nel sottovalutare l’importanza degli occhi umani. Capite, la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai! Vi rivolgono una domanda inaspettata, voi, senza battere ciglio, in un secondo, vi padroneggiate e sapete che cosa bisogna dire per nascondere la verità, e lo dite nel modo più convincente, non un muscolo del vostro volto si muove, ma, ahimè, la verità smossa dalla domanda balza per un istante dal fondo dell’anima negli occhi, e tutto è finito!  Michail Bulgakov 

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I perdenti trovano scuse, i vincenti trovano soluzioni. Irvine Welsh

Noam Chomsky sulla sua esperienza alla scuola superiore

Era frequentata dai ragazzi orientati a proseguire gli studi all'università, ma era il posto più insulso e ridicolo che avessi mai visto; è stato come precipitare in un buco nero. Per prima cosa, vigeva una competizione estrema tra gli studenti, che è il modo migliore per controllarli. C'era una graduatoria e tutti sapevano sempre esattamente a che livello erano: eri il terzo della classe e dovevi cercare di non diventare il quarto. Queste cose venivano inculcate in vari modi nella testa degli studenti, che dovevano sempre battere gli altri e guardarsi le spalle da chiunque. Tutto ciò però non era affatto necessario ai fini dell'apprendimento e io lo sapevo perché venivo da un'esperienza completamente opposta. Ma il ruolo istituzionale della scuola nella società, data la struttura del potere esterno in cui svolge la sua attività, è soprattutto quello di educare all'obbedienza e al conformismo, in modo che gli individui siano più facilmente controllabili e indottrina

8 settembre 1943

NAVE PRONTA PER SCAPPARE E UNA DOZZINA DI UOVA PER LA REGINA. QUESTE LE PREOCCUPAZIONI DI VITTORIO EMANUELE III FUGGITO A BRINDISI DOPO L’ARMISTIZIO DELL’8 SETTEMBRE 1943  «[Vittorio Emanuele III] ci fece notare che in quel preciso momento c’era in porto una nave italiana, con le macchine sotto pressione, pronta a portarlo via se i tedeschi avessero riconquistato Brindisi. Cercammo di tranquillizzarlo. Murphy gli chiese se potevamo fare qualcosa per lui. Aveva bisogno di qualcosa? Dopo una pausa esitante disse: ”la regina non è riuscita a trovare uova fresche. È possibile avere in qualche modo una dozzina di uova?" Non ci domandò altro. Così con una dozzina di uova suggellammo il nostro accordo con la millenaria casa Savoia.» Così Harold McMillan e Robert Murphy, inviati diplomatici degli angloamericani in Italia, raccontano il primo incontro con il re a Brindisi. L’aneddoto, più volte riportato in vari testi e nelle memorie dei due, rende bene l’idea di quali fossero le priorità

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La gente si accontenta della superficie, di quei segni convenzionali che può scambiarsi senza pericolo, dell’assaggio, e resta assetata per tutta la vita. Sándor Márai

Nuda è la terra

Nuda è la terra, e l’anima ulula contro il pallido orizzonte come lupa famelica. Che cerchi, poeta, nel tramonto? Amaro camminare, perché pesa il cammino sul cuore. Il vento freddo, e la notte che giunge, e l’amarezza della distanza… Sul cammino bianco, alberi che nereggiano stecchiti; sopra i monti lontani sangue ed oro… Morto è il sole… Che cerchi, poeta, nel tramonto?  di Antonio Machado

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Bisogna fare uno sforzo per risalire il corso delle cose e capovolgere gli eventi. Perché vivere non è seguire il solito tran tran di questo insieme di idee, di gusti, di percezioni, di desideri, di disgusti. Vivere è superare se stessi. Antonin Artaud

La normalità non esiste

La normalità non esiste. È una fregatura, ed è pure pericolosa, perché ci spinge a distinguere le persone in categorie. Quelli "giusti" e quelli "sbagliati". La verità è che ognuno di noi è unico. Non sono mai esistite due persone identiche nella storia dell'umanità, ed è proprio questo aspetto a rendere il mondo un posto così affascinante. No, tu non sei normale. Mettiti il cuore in pace. E non sei nemmeno ciò che dicono le etichette che gli altri ti hanno assegnato. Non sei il lavoro che svolgi per guadagnarti da vivere. Non sei l'età che dice la tua carta d'identità. Non sei il nome e il cognome che non hai potuto scegliere. Non sei la scuola che ti hanno obbligato a frequentare. Non sei la religione che ti hanno imposto. Non sei l'aspettativa che la tua famiglia aveva per te. Non sei un numero, sei un'opera d'arte. E non sei destinato a nulla se non a quello che tu stesso hai scelto. Tu sei il tuo stesso destino. La tua vera identità si t

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Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti. Ennio Flaiano, La saggezza di Pickwick da Diario notturno

Il voto

«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».   Henry David Thoreau

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Tutto dipende da come noi guardiamo le cose, e non da come le cose sono di per se stesse. Carl Gustav Jung

L'arte di amare

È l'amore un'arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l'amore è una piacevole sensazione, qualcosa in cui imbattersi è una questione di fortuna? Questo volumetto contempla la prima ipotesi, mentre è fuor di dubbio che oggi si creda alla seconda. La gente non pensa che l'amore non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie interminabili di film d'amore, felice o infelice, ascolta canzoni d'amore; eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d'amore. Erich Fromm - da L'arte di amare 

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Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto. — W. Shakespeare

Chi sono i poveri e a che servono?

I poveri aumentano. Le statistiche, ma anche l’esperienza quotidiana, dicono che il numero dei poveri nel mondo e anche in Italia è cresciuto enormemente. La Banca Mondiale ritiene “poveri” coloro che vivono con meno di un dollaro e novanta al giorno. Secondo questa logica i poveri nel mondo sono circa un miliardo (intorno al 13 per cento della popolazione mondiale). In Italia i “poveri” stando a questo criterio di misurazione sono circa 9 milioni, più o meno il quindici per cento della popolazione. Com’è ovvio questo criterio e questa logica sono al ribasso. Se infatti non si parla solo di povertà ma piuttosto di “rischio di povertà”, allora i “poveri” italiani diventano più di diciotto milioni, il trenta per cento della popolazione italiana, e quelli del mondo oltre due miliardi, circa un terzo della popolazione mondiale. L’espressione “rischio di povertà” è di grande interesse, e mostra con notevole chiarezza quanto profonda e storicamente complessa sia la maniera di valutare la pov

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Non puoi insegnare niente a un uomo, puoi solo aiutarlo a trovare le cose dentro se stesso. — Galileo Galilei

E' da 196 anni che si parla di riscaldamento globale

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A volte tendiamo a pensare che la scienza climatica studi un problema tutto sommato recente. Ma non c’è nulla di più sbagliato. Le prime teorie sull’effetto serra risalgono al 1824. Ma andiamo per gradi. ⁣ Il primo a chiedersi cosa regolasse la temperatura della terra fu il fisico francese Joseph Fourier: secondo i suoi studi intorno al 1824, c’era la possibilità che l’atmosfera potesse in qualche modo fare da isolante, trattenendo il calore dal sole. Questa idea si fece strada suggerendo l’esistenza di gas a effetto serra, anche se lui non li ha mai chiamati cosi. Poi fu la volta nel 1856 della scienziata americana Eunice Foote, la quale dimostrò l'interazione tra le radiazioni solari ed alcuni gas, e teorizzò come variazioni nella concentrazione di CO2 nell'atmosfera influenzino la temperatura media della Terra.⁣ Poco dopo, nel 1896 lo scienziato svedese Svante Arrhenius fu il primo a dire che la combustione delle fonti fossili potrebbe riscaldare l’atmosfera. Se

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