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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

FramMenti

Non c’è nulla di più ammaliante per l’uomo che la libertà della propria coscienza: ma non c’è nulla, del pari, di più tormentoso. — F. Dostoevskij

Monte di pietà

 Ci sono mostre, ma soprattutto luoghi espositivi, che sono una garanzia di qualità, pertanto molto spesso, anche se non sempre, li visito con grandi aspettative e, senza documentarmi (eccessivamente) su nuovi artisti o mostre programmate. Armato di questi (un po’ insani) principi, in occasione del mio recente soggiorno veneziano per la Biennale d’Arte, mi sono recato a Palazzo Ca’ Corner della Regina attualmente in gestione, per così dire, alla Fondazione Prada, senza particolari condizionamenti su Christoph Buchel, artista svizzero che non conoscevo gran che, a parte la chiesa veneziana trasformata in una moschea durante la Biennale del 2015, e qualche suo altro gesto estremo e provocatorio. E così, non conoscendo l’ubicazione del palazzo, ho impostato su Google Maps la destinazione da raggiungere. Dopo un breve tragitto, arrivati alla fine di una calle con sbocco sul Canal Grande, lo strumento si ostinava a dire: “Destinazione raggiunta” mentre di fronte a me c’era solo l’insegn...

FramMenti

Le persone sono come le acque di un fiume.
 Più sono profonde meno rumore fanno. — A. Degas

Se

Se riuscirai a mantenere la calma quando tutti intorno a te la perdono, e te ne fanno una colpa. Se riuscirai a avere fiducia in te quando tutti ne dubitano, ma anche a tener conto del dubbio. Se riuscirai ad aspettare senza stancarti di aspettare, O essendo calunniato, non rispondere con la calunnia, O essendo odiato a non lasciarti prendere dall’odio, Senza tuttavia sembrare troppo buono, né parlare troppo da saggio; Se riuscirai a sognare, senza fare del sogno il tuo padrone; Se riuscirai a pensare, senza fare del pensiero il tuo scopo, Se riuscirai a confrontarti con Trionfo e Rovina E trattare allo stesso modo questi due impostori. Se riuscirai a sopportare di sentire le verità che hai detto distorta dai furfanti per ingannare gli sciocchi, o a vedere le cose per cui hai dato la vita, distrutte, e piegarti a ricostruirle con strumenti ormai logori. Se riuscirai a fare un solo mucchio di tutte le tue fortune e rischiarle in un colpo solo a testa e croce, e perdere, e ricominciare d...

FramMenti

La cosa più preziosa che puoi ricevere da chi ami è il suo tempo. Non sono le parole, non sono il fiori, i regali. E’ il tempo. Perché quello non torna indietro, e quello che ha dato a te è solo tuo, non importa se è stata un’ora o una vita. — David Grossman (Seneca Docet)

Mi ricorderò

 Mi ricorderò di voi quando tutto sarà finito. Di voi che avete smantellato la sanità pubblica per finanziare centri di estetica e ora tuonate contro lo Stato perché mancano respiratori. Di voi farisei che, mentre pontificavate sulla vita, mettevate il profitto davanti alla vita stessa, e la difesa dei beni davanti a quella delle persone. Di voi, che ci avete coperto di veleni e lasciato desertificare l’Italia dei borghi; e di voi, volonterosi partigiani dell’economia del saccheggio, dello scarto e dello spreco, che avete de-localizzato in Asia e tolto lavoro alla nostra gente.E di voi, che avete coperto tutto questo, facendoci credere che il problema fossero gli immigrati, quando siete stati i primi a chiamarli per ingrassarvi il culo. E soprattutto di voi, ultra-liberisti da talk show, che avete smantellato cultura e senso del dovere, obbligandoci a gestire questa emergenza più con la polizia che con l’educazione civica. E infine di voi, che anche ora, nel momento estremo, semina...

FramMenti

Col passare del tempo lo capirai. Ciò che dura, dura; ciò che non lo fa, non lo fa. Il tempo risolve la maggior parte delle cose. E quello che il tempo non può risolvere, lo si deve risolvere da soli. — Murakami Haruki

Conversazione in Sicilia

Questo era il terribile: la quiete nella non speranza. Credere il genere umano perduto e non aver febbre di fare qualcosa in contrario, voglia di perdermi, ad esempio, con lui. Ero agitato da astratti furori, non nel sangue, ed ero quieto, non avevo voglia di nulla. Non mi importava che la mia ragazza mi aspettasse; raggiungerla o no, o sfogliare un dizionario era per me lo stesso; e uscire a vedere gli amici, gli altri, o restare in casa era per me lo stesso. Ero quieto; ero come se non avessi mai avuto un giorno di vita, né mai saputo che cosa significa esser felici, come se non avessi nulla da dire, da affermare, negare, nulla di mio da mettere in gioco, e nulla da ascoltare, da dare e nessuna disposizione a ricevere, e come se mai in tutti i miei anni di esistenza avessi mangiato pane, bevuto vino, o bevuto caffè, mai stato a letto con una ragazza, mai avuto dei figli, mai preso a pugni qualcuno, o non credessi tutto questo possibile, come se mai avessi avuto un’infanzia in Sicilia...

FramMenti

Quando ascolti, cerchi solo conferma di ciò che già pensi? O ascolti per scoprire qualcosa di nuovo? — Antony De Mello

La scienza dello storytelling

Dedichiamo gran parte della nostra esistenza a trovare prove che confermino l’esattezza del modello allucinatorio racchiuso nel nostro cranio. Siamo attratti da quel tipo di arte, da quei media e da quelle storie che combaciano con i nostri modelli, e proviamo un senso di irritazione e di estraneità nei confronti di quelle che invece se ne discostano. Osanniamo quei leader culturali che si fanno paladini delle nostre bandiere e, di fronte ai loro avversari, ci sentiamo offesi, profondamente irritati, oltraggiati e proviamo il desiderio di punirli, magari augurando loro ogni tipo di umiliazione. Amiamo circondarci di gente che “la pensa come noi”. La parte più piacevole del nostro tempo sociale è quella che dedichiamo a stringere “legami” ancor più forti con i nostri simili, per offrirci conferme a vicenda e ribadire quanto abbiamo ragione, soprattutto se si tratta di questioni controverse. Quando incontriamo persone con modelli neurali insolitamente simili ai nostri, non smetteremmo ma...

FramMenti

La civiltà vuole che si auguri il buon giorno a uno che volentieri si manderebbe al diavolo; ed essere bene educati vuol dire appunto esser commedianti. Luigi Pirandello, L'uomo, la bestia e la virtù, 1919

Appunti sul pregiudizio

La convinzione che esista una e una sola risposta vera alle questioni centrali che hanno tormentato l’umanità, e che noi la possediamo (o la possiede il Capo), porta la responsabilità degli oceani di sangue, da cui però non è nato alcun Regno dell’Amore – né lo poteva: esistono molte maniere di vivere, di credere, di comportarsi, e la semplice conoscenza fornita dalla storia, dall’antropologia, dalla letteratura, dall’arte, dal diritto chiarisce che le differenze delle culture e dei caratteri sono altrettanto profonde delle somiglianze (ciò che fa umani gli uomini), e che tale ricca varietà non ci rende affatto più poveri: la sua conoscenza apre le finestre della mente (e dell’anima) e rende gli esseri umani più saggi, più attraenti e più civili, mentre la sua assenza genera il pregiudizio irrazionale, gli odi, l’orribile sterminio degli eretici e di quanti sono diversi; se le due guerre mondiali, più i genocidi di Hitler, non ci hanno insegnato questo, vuol dire che siamo incurabili. ...

FramMenti

La tutela va creata e supportata a favore e a difesa di individui, di persone, tutti uguali, tutti dagli stessi diritti fondamentali. Spesso sembra invece più importante “difendere”, qualunque cosa voglia dire, entità sovrannaturali e i suoi collaterali e molto terreni apparati. Adele Orioli, Le parole sono importanti

Kinski

 Quando infine arrivai quassù c'era nebbia fitta. Tutto era avvolto dalle nuvole e pioveva a dirotto. Si vedeva al massimo a 30 metri. La montagna dietro era nascosta dalle nubi, non si vedevano nient'altro che nuvole grigie. E regnava un caos indescrivibile. E a questo si aggiunse il grosso problema con Kinski che era di duplice natura: da una parte Kinski si rese conto di essere solo un puntino nel paesaggio e non il centro dell'azione. Lui voleva essere ripreso in primo piano, con il volto truce, mentre conduceva l'intero esercito. Tentai di fargli capire che lui non era il condottiero di questa missione, che era Gonzalo Pizarro. E fu molto difficile perché Kinski non era il centro dell'attenzione in quella scena. Il secondo problema era che il nostro concetto di paesaggio era profondamente diverso. Lui voleva vedere tutto il Machu Picchu, compresa la cima, così come avrebbero fatto a Hollywood, un bel paesaggio, uno sfondo che viene sfruttato per la scena. Anche...

FramMenti

Ogni tanto tenta di vivere e basta. Vivi semplicemente. Non lottare e non forzare la vita. Osserva in silenzio ciò che accade. Lascia accadere ciò che accade. Permetti a ciò che è, di esistere. Lascia cadere ogni tensione e lascia che la vita fluisca, che accada. E ciò che accade, te lo garantisco, libera. — Osho

È l’aurora intorno

È l’aurora intorno, sei tu stesso aurora. Batte il vento marino sopra il bel volto e sugli intenti occhi più d’ogni mia gloria a me cari, e la musica del tuo spirito e la grazia del cuore profonda stanno, vibranti pegni della tua vita intera, – o tempo ch’io non vedrò, corone che non potrò io più darti -, ma quest’aroma, rose, incenso e lauri, qui per me nell’aurora s’esala, ben desta io sono, e tu mi guardi, vento di mare da te respiro e alpe viva.  di Sibilla Aleramo

FramMenti

Un albero non diventa solido e robusto se non è continuamente investito dal vento e sono queste raffiche che ne fanno il fusto compatto e ne rinsaldano le radici, che si abbarbicano con maggior forza al terreno; fragili sono invece quegli alberi che crescono in una valle tranquilla. L. A. Seneca

Luce. Storia di una partigiana

Debora era la mia compagna di banco, la mia amica del cuore. Avete avuto anche voi un’amica del cuore? Sono sicura di sì e sono sicura che sapete di cosa parlo, quando parlo di un’amica, o un amico, del cuore. Quella persona a cui confidate i vostri segreti, e quella che vi confida i suoi. Quella persona di cui vi fidate ciecamente, e che si fida ciecamente di voi. Debora e io eravamo così: amiche del cuore. Avevamo le stesse affinità, ci piacevano le stesse cose, ci piaceva trascorrere il tempo insieme, giocare insieme. Ai tempi le classi erano separate: c’erano classi per sole bambine e classi per soli bambini. Nel 1938 Debora e io frequentavamo la terza elementare. Era settembre, non c’era ancora la guerra ma c’era già la miseria, soprattutto in alcuni quartieri e in alcune borgate. Una di quelle mattine di settembre, quando arrivammo in classe, al posto della nostra insegnante trovammo una supplente. Era vestita da Giovane italiana: una lunga gonna nera, una camicetta bianca. Aveva...

FramMenti

Chiunque voglia sinceramente la verità è sempre spaventosamente forte. F. Dostoevskij

Elogio dell'ozio

Esiste una specie di morti viventi, di gente banale che a malapena ha coscienza di esistere se non nell'esercizio di qualche occupazione convenzionale. Portateli in campagna o imbarcateli su una nave e vedrete quanto si struggeranno di nostalgia per il lavoro o il loro studio. Non sono mossi da curiosità, non sanno abbandonarsi alle sollecitazioni del caso, non provano piacere nel mero esercizio delle loro facoltà, e, a meno che la necessità non li incalzi minacciandoli con un bastone, non muoveranno un dito. Non vale la pena di parlare con gente simile: sono incapaci di abbandonarsi alla pigrizia, la loro natura non è abbastanza generosa; e trascorrono in una specie di coma le ore che non sono applicate a una frenetica furia di arricchirsi. - Robert Louis Stevenson

FramMenti

C’è chi passa la vita a leggere senza mai riuscire ad andare al di là della lettura, restano appiccicati alla pagina, non percepiscono che le parole sono soltanto delle pietre messe di traverso nella corrente di una fiume, sono lì solo per farci arrivare all’altra sponda, quella che conta è l’altra sponda. — José Saramago

18 settembre

UN RICORDO DI JULIUS FRANCIS E DI TUTTE LE ALTRE VITTIME DELLA STRAGE DI CASTEL VOLTURNO, DOVE IL 18 SETTEMBRE 2008 LA CAMORRA MASSACRÒ 7 MIGRANTI  Ricordi, Julius, quella sera del 2002  Avevi 25 anni.  In quel momento hai deciso di partire, di lasciare il tuo Ghana per tentare fortuna altrove. Hai attraversato Burkina Faso e Niger e poi, in Libia, hai lavorato per poterti pagare il viaggio. La meta era l'Europa. Magari il Regno Unito, così da avere meno problemi con la lingua. Poi sei sbarcato in Italia. Hai trascorso un po' di tempo a Crotone in attesa dei documenti. Ricordi quei chilometri che separavano il campo dalla città? Li percorrevi a piedi, schivando i colpi di clacson delle auto che percorrevano la SS 106 a tutta velocità e gli sguardi sospettosi degli abitanti.  Una volta ottenuti i documenti ti sei spostato in Campania, a Castel Volturno. Alla fine l'Italia ti piaceva. Il clima era buono, avevi imparato la lingua e, soprattutto, riuscivi a lavorare. Eri...

FramMenti

La rivoluzione non è un cambiamento politico ma umano. al-Aswan

Armonia

Armonia non significa che tutti siano d'accordo. Vuol dire che nessuno sta tentando di imporre la propria opinione agli altri. Armonia non significa che tutti sono uguali. Vuol dire che tutti rispettano e tollerano e anche celebrano le differenze che danno tanta ricchezza alla vita. L'armonia non si ottiene mai con la forza bruta. L'armonia si raggiunge quando ogni individuo capisce, alle sue condizioni, che è di gran lunga il modo più efficace di vivere. L'armonia non nasce attraverso intimidazioni, rimproveri o minacce di punizione. L'armonia si raggiunge attraverso la comprensione. L'armonia non può esistere dove le persone sono interessate solo a ciò che possono prendere. L'armonia si costruisce attraverso il donare. L'armonia non viene cedendo o essendo deboli o rinunciando ai principi più preziosi, o dal codardo tentativo di controllare gli altri. L'armonia è il dominio di coloro che sono abbastanza sicuri della propria vita da permettere agli ...

FramMenti

Il fine dell’uomo consiste nel pensare, non nell’agire. Qualsiasi sciocco è in grado di agire. Friedrich Dürrenmatt - Giustizia

Foto di gruppo con signora

 Si trattava ancora una volta di un libro, e l'autore si chiamava Kafka, Franz, e il libro era intitolato "Nella colonia penale". Più tardi ho chiesto a Boris se davvero non immaginava le conseguenze di quello che faceva quando, alla fine del '44 (!), raccomandava a Leni uno scrittore ebreo, e lui mi ha risposto: «Avevo tanta di quella roba in testa, tante cose a cui pensare che me lo sono dimenticato». Dunque, Leni andò un'altra volta col suo bravo biglietto alla biblioteca, ce n'era ancora una in funzione e la bibliotecaria, per fortuna, era una donna piuttosto anziana e abbastanza ragionevole che strappò il biglietto e prese subito Leni in disparte e le ripeté, alla lettera, quello che le aveva già detto la madre superiora quella volta che aveva chiesto con tanta insistenza di Rahel: «Ma figliuola, ha perso la testa? Chi l'ha mandata qui a chiedere questo libro?» Però Leni, sa, anche stavolta non ha mollato. La bibliotecaria dev'essersi accorta subi...

FramMenti

Nel dubbio, ricordati sempre dove nasce il tuo sorriso, e dove il tuo sorriso muore; lui non mente mai, lui ha già deciso. Mauro Soldano

Il sogno

Era il mattino, e tra le chiuse imposte Per lo balcone insinuava il sole Nella mia cieca stanza il primo albore; Quando in sul tempo che più leve il sonno E più soave le pupille adombra, Stettemi allato e riguardommi in viso Il simulacro di colei che amore Prima insegnommi, e poi lasciommi in pianto. Morta non mi parea, ma trista, e quale Degl’infelici è la sembianza. Al capo Appressommi la destra, e sospirando, Vivi, mi disse, e ricordanza alcuna Serbi di noi? Donde, risposi, e come Vieni, o cara beltà? Quanto, deh quanto Di te mi dolse e duol: nè mi credea Che risaper tu lo dovessi; e questo Facea più sconsolato il dolor mio. Ma sei tu per lasciarmi un’altra volta? Io n’ho gran tema. Or dimmi, e che t’avvenne? Sei tu quella di prima? E che ti strugge Internamente? Obblivione ingombra I tuoi pensieri, e gli avviluppa il sonno; Disse colei. Son morta, e mi vedesti L’ultima volta, or son più lune. Immensa Doglia m’oppresse a queste voci il petto. Ella seguì: nel fior degli anni estinta,...

Zlata

 Lunedì 31 maggio 1993 Cara Mimmy, sono terribilmente giù di morale. Sono annoiata e depressa. Motivo numero uno: non c'è scuola perché è la festa di Bairam. Numero due: è venuta a mancare anche quel poco di elettricità che riusciamo ad avere con un cavo, quindi addio musica, addio film, addio luce. Siamo nuovamente nelle tenebre, sprofondati nelle tenebre. Papà ascolta delle notizie deprimenti. Numero tre: a partire da giovedì, i bombardamenti sono ripresi in modo selvaggio. PUAH! Ieri i cannoneggiamenti sono continuati in modo incessante dalle quattro del mattino fino alle dieci di sera. Sono cadute dalle tre alle quattro bombe al minuto. Bentornati in cantina! Questa mattina abbiamo saputo che l'UNPROFOR ha contato millecento bombe, però secondo Nedo si tratta solo del 60%, perché l'UNPROFOR riesce a contare solo il 60% delle bombe lanciate. In tutto quindi erano duemila bombe. Cioè tre, quattro al minuto. Ecco perché sono giù di morale. Che tutto stia per ricominciare u...

FramMenti

Io non lo so come sto, non ci voglio pensare. Certe volte è meglio non saperlo, come stiamo. Daria Bignardi

Opera senza nome

…Quanto alla materia saggistica, è pur vero che il libro era costellato di analisi e digressioni su singole parole, fatti storici, opere di autori classici. E allora, che cosa doveva prevalere? Una parola che appiana tutto: letteratura. Che cosa sia letteratura è meglio non definire con troppa insistenza. Forse non è più che una vibrazione, avvertibile nei testi più disparati: racconti, versi, ma anche analisi serrate, aforismi, trattazioni. Una pagina di Galilei e una del cavalier Marino possono stare accanto tra le vette della letteratura italiana. E letteratura era l'unica parola che mi ha sempre attratto, anche perché in pari misura alla narrativa e alla saggistica avevano finito per aggregarsi superfetazioni varie, che minacciavano di soffocarle. I saggi più densi non corrispondevano ai modelli della saggistica come i racconti più folgoranti potevano sfuggire ai canoni della narrativa. Che cos'è il Weinhaus Wolf di Benn? Un racconto? O un saggio raccontato? Domande da non ...

FramMenti

Perchè è più facile andarsene che lottare per quello che veramente vuoi. Aria, Pretty little liars

11 settembre 1926

11 SETTEMBRE 1926. BOMBA A MANO E RIVOLTELLA: GINO LUCETTI, L’ANARCHICO AL QUALE SOLO IL DESTINO IMPEDÌ DI UCCIDERE MUSSOLINI  Sputi, schiaffi e pugni. Così finivano gli incontri per strada tra Lucetti e i fascisti. Ex soldato nella Grande guerra, il ventenne carrarese aveva scelto di aderire nel primo dopoguerra agli Arditi del Popolo, la formazione che univa sotto la stessa bandiera quella parte dell’arditismo ostile al nuovo corso mussoliniano. Gino, come molti suoi conterranei, era visceralmente anarchico e di spirito bollente, per questo i suoi incontri con gli uomini del duce precipitavano in vere e proprie risse. Zuffe che gli costarono le attenzioni del nascente regime e che lo costrinsero a due fughe in Francia. La seconda, nel settembre del '25, avvenne dopo il ferimento a pistolettate di un fascista. Insomma la rivoltella, così come le bombe a mano, non erano estranee a Lucetti, visto anche il suo passato nell’esercito. Per questo decise di utilizzarle per infligger...

FramMenti

E quando pensi di avere tutte le risposte, la vita ti cambia tutte le domande. Charlie Brown

Il maestro e Margherita

 Quante volte ve l’ho detto: il vostro errore fondamentale sta nel sottovalutare l’importanza degli occhi umani. Capite, la lingua può nascondere la verità, ma gli occhi mai! Vi rivolgono una domanda inaspettata, voi, senza battere ciglio, in un secondo, vi padroneggiate e sapete che cosa bisogna dire per nascondere la verità, e lo dite nel modo più convincente, non un muscolo del vostro volto si muove, ma, ahimè, la verità smossa dalla domanda balza per un istante dal fondo dell’anima negli occhi, e tutto è finito!  Michail Bulgakov 

FramMenti

I perdenti trovano scuse, i vincenti trovano soluzioni. Irvine Welsh

Noam Chomsky sulla sua esperienza alla scuola superiore

Era frequentata dai ragazzi orientati a proseguire gli studi all'università, ma era il posto più insulso e ridicolo che avessi mai visto; è stato come precipitare in un buco nero. Per prima cosa, vigeva una competizione estrema tra gli studenti, che è il modo migliore per controllarli. C'era una graduatoria e tutti sapevano sempre esattamente a che livello erano: eri il terzo della classe e dovevi cercare di non diventare il quarto. Queste cose venivano inculcate in vari modi nella testa degli studenti, che dovevano sempre battere gli altri e guardarsi le spalle da chiunque. Tutto ciò però non era affatto necessario ai fini dell'apprendimento e io lo sapevo perché venivo da un'esperienza completamente opposta. Ma il ruolo istituzionale della scuola nella società, data la struttura del potere esterno in cui svolge la sua attività, è soprattutto quello di educare all'obbedienza e al conformismo, in modo che gli individui siano più facilmente controllabili e indottrina...

8 settembre 1943

NAVE PRONTA PER SCAPPARE E UNA DOZZINA DI UOVA PER LA REGINA. QUESTE LE PREOCCUPAZIONI DI VITTORIO EMANUELE III FUGGITO A BRINDISI DOPO L’ARMISTIZIO DELL’8 SETTEMBRE 1943  «[Vittorio Emanuele III] ci fece notare che in quel preciso momento c’era in porto una nave italiana, con le macchine sotto pressione, pronta a portarlo via se i tedeschi avessero riconquistato Brindisi. Cercammo di tranquillizzarlo. Murphy gli chiese se potevamo fare qualcosa per lui. Aveva bisogno di qualcosa? Dopo una pausa esitante disse: ”la regina non è riuscita a trovare uova fresche. È possibile avere in qualche modo una dozzina di uova?" Non ci domandò altro. Così con una dozzina di uova suggellammo il nostro accordo con la millenaria casa Savoia.» Così Harold McMillan e Robert Murphy, inviati diplomatici degli angloamericani in Italia, raccontano il primo incontro con il re a Brindisi. L’aneddoto, più volte riportato in vari testi e nelle memorie dei due, rende bene l’idea di quali fossero le priorità...

FramMenti

La gente si accontenta della superficie, di quei segni convenzionali che può scambiarsi senza pericolo, dell’assaggio, e resta assetata per tutta la vita. Sándor Márai

Nuda è la terra

Nuda è la terra, e l’anima ulula contro il pallido orizzonte come lupa famelica. Che cerchi, poeta, nel tramonto? Amaro camminare, perché pesa il cammino sul cuore. Il vento freddo, e la notte che giunge, e l’amarezza della distanza… Sul cammino bianco, alberi che nereggiano stecchiti; sopra i monti lontani sangue ed oro… Morto è il sole… Che cerchi, poeta, nel tramonto?  di Antonio Machado

FramMenti

Bisogna fare uno sforzo per risalire il corso delle cose e capovolgere gli eventi. Perché vivere non è seguire il solito tran tran di questo insieme di idee, di gusti, di percezioni, di desideri, di disgusti. Vivere è superare se stessi. Antonin Artaud

La normalità non esiste

La normalità non esiste. È una fregatura, ed è pure pericolosa, perché ci spinge a distinguere le persone in categorie. Quelli "giusti" e quelli "sbagliati". La verità è che ognuno di noi è unico. Non sono mai esistite due persone identiche nella storia dell'umanità, ed è proprio questo aspetto a rendere il mondo un posto così affascinante. No, tu non sei normale. Mettiti il cuore in pace. E non sei nemmeno ciò che dicono le etichette che gli altri ti hanno assegnato. Non sei il lavoro che svolgi per guadagnarti da vivere. Non sei l'età che dice la tua carta d'identità. Non sei il nome e il cognome che non hai potuto scegliere. Non sei la scuola che ti hanno obbligato a frequentare. Non sei la religione che ti hanno imposto. Non sei l'aspettativa che la tua famiglia aveva per te. Non sei un numero, sei un'opera d'arte. E non sei destinato a nulla se non a quello che tu stesso hai scelto. Tu sei il tuo stesso destino. La tua vera identità si t...

FramMenti

Sia chiaro, per saggezza intendo la capacità di agire in armonia coi miei errori preferiti. Ennio Flaiano, La saggezza di Pickwick da Diario notturno

Il voto

«Ogni votazione è una sorta di gioco d'azzardo, come la dama o il "backgammon", con una lieve sfumatura morale, un gioco con il giusto e l'ingiusto, con le questioni morali; e naturalmente le scommesse lo accompagnano. Il buon nome dei votanti non è in discussione. Può darsi che io dia il mio voto in base a ciò che considero giusto; ma non è per me vitale che il giusto prevalga. Sono disponibile a lasciare ciò alla maggioranza. L'impegno del voto, dunque, non va mai oltre quello della convenienza. Persino votare per il giusto è un non fare niente per esso. Significa solo manifestare debolmente agli uomini il desiderio che il giusto debba prevalere. Un uomo saggio non lascerà il giusto alla mercé del caso, né desidererà che esso prevalga mediante il potere della maggioranza».   Henry David Thoreau

FramMenti

Tutto dipende da come noi guardiamo le cose, e non da come le cose sono di per se stesse. Carl Gustav Jung

L'arte di amare

È l'amore un'arte? Allora richiede sforzo e saggezza. Oppure l'amore è una piacevole sensazione, qualcosa in cui imbattersi è una questione di fortuna? Questo volumetto contempla la prima ipotesi, mentre è fuor di dubbio che oggi si creda alla seconda. La gente non pensa che l'amore non conti. Anzi, ne ha bisogno; corre a vedere serie interminabili di film d'amore, felice o infelice, ascolta canzoni d'amore; eppure nessuno crede che ci sia qualcosa da imparare in materia d'amore. Erich Fromm - da L'arte di amare 

FramMenti

Folle è l’uomo che parla alla luna. Stolto chi non le presta ascolto. — W. Shakespeare

Chi sono i poveri e a che servono?

I poveri aumentano. Le statistiche, ma anche l’esperienza quotidiana, dicono che il numero dei poveri nel mondo e anche in Italia è cresciuto enormemente. La Banca Mondiale ritiene “poveri” coloro che vivono con meno di un dollaro e novanta al giorno. Secondo questa logica i poveri nel mondo sono circa un miliardo (intorno al 13 per cento della popolazione mondiale). In Italia i “poveri” stando a questo criterio di misurazione sono circa 9 milioni, più o meno il quindici per cento della popolazione. Com’è ovvio questo criterio e questa logica sono al ribasso. Se infatti non si parla solo di povertà ma piuttosto di “rischio di povertà”, allora i “poveri” italiani diventano più di diciotto milioni, il trenta per cento della popolazione italiana, e quelli del mondo oltre due miliardi, circa un terzo della popolazione mondiale. L’espressione “rischio di povertà” è di grande interesse, e mostra con notevole chiarezza quanto profonda e storicamente complessa sia la maniera di valutare la pov...

FramMenti

Non puoi insegnare niente a un uomo, puoi solo aiutarlo a trovare le cose dentro se stesso. — Galileo Galilei

E' da 196 anni che si parla di riscaldamento globale

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A volte tendiamo a pensare che la scienza climatica studi un problema tutto sommato recente. Ma non c’è nulla di più sbagliato. Le prime teorie sull’effetto serra risalgono al 1824. Ma andiamo per gradi. ⁣ Il primo a chiedersi cosa regolasse la temperatura della terra fu il fisico francese Joseph Fourier: secondo i suoi studi intorno al 1824, c’era la possibilità che l’atmosfera potesse in qualche modo fare da isolante, trattenendo il calore dal sole. Questa idea si fece strada suggerendo l’esistenza di gas a effetto serra, anche se lui non li ha mai chiamati cosi. Poi fu la volta nel 1856 della scienziata americana Eunice Foote, la quale dimostrò l'interazione tra le radiazioni solari ed alcuni gas, e teorizzò come variazioni nella concentrazione di CO2 nell'atmosfera influenzino la temperatura media della Terra.⁣ Poco dopo, nel 1896 lo scienziato svedese Svante Arrhenius fu il primo a dire che la combustione delle fonti fossili potrebbe riscaldare l’atmosfera. Se...

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