Perché festeggio la vittoria di Pisapia
Vedo, da più parti, critiche ai festeggiamenti per il cambiamento che sta sconquassando l’Italia come un terremoto. Arancione. E’ comprensibile che la gente, in Italia, pensi che l’unico motivo valido per festeggiare in piazza sia la vittoria di una squadra di calcio, o di un motociclista, ma proverò a elencare i primi punti che mi vengono in mente, in ordine sparso e senza nessuna volontà di completezza, per spiegare perché ieri sono andato in Duomo a cantare e urlare di gioia per la vittoria di Pisapia. 1) Si è tornato a parlare di scuola pubblica come un valore, come un servizio per la comunità da mantenere aperto e accessibile, e non come un peso da cui distogliere risorse in favore di scuole confessionali (quindi solo per pochi) o per ricchi (quindi solo per pochi). 2) Si è tornato a parlare di integrazione in termini di opportunità positiva, e non come paura atavica e irrazionale. Senza voler trasformare l’Italia in un campo profughi, naturalmente, ma accogliendo e “sfruttando...