S'addentra nel bosco, o meglio si perde. Lo conosce da ogni lato e a volo alato, spiegato migrando, frenato tornando. Si sente libero all'amo del ramo, tra le sue ombre e penombre, le verdi volte ritorte, nel silenzio che scende avvolgente e si frange a ogni istante. Qui tutto è in rima come l'indovinello per un bambino. Tra il fusto e l'arbusto è quasi un terzo vicino. Conosce, riconosce somiglianze, abbondanze, legami, dettami correlati, celati, inizi intricati, indizi ingarbugliati e nei recessi gli eccessi. Sa, qui, cos'è fitto e folto, chi fa per tre e chi da sè, cosa s'invola verso la nuvola, o rimane in oscure fessure. Che folla c'è nella forra, fogliame, fiorame, e chi, d'un fiato, è saltato, balzato di lato, qual è il frassino e il faggio, l'elce e la felce, qui la morte è la sola usa a parlare in prosa. Sa cosa qui, di premura, sfiorando del sentiero l'impuntura, sbuca, sguscia e scompare, benché c