Amici miei, quando dicevamo – certo, a notte fonda – che non ci saremmo allineati, che avremmo ribaltato tutto, che non avremmo smesso di ribaltarci, lo pensavamo per davvero? Quando dormivamo sulle panchine, e ancora dormienti prendevamo il primo treno, impedendoci di sapere dove fosse diretto, e ancora dormienti leggevamo versi al controllore, e i binari erano dalla nostra parte e noi dalla loro, e dicevamo che non ci saremmo svegliati se non nei pressi dell’ultima stazione, lo dicevamo per davvero? Quando organizzavamo feste senza ragione, e a tutti era vietato portare doni, e i primi a essere invitati erano i solitari, poi gli afflitti, quindi i disperati, e se rifiutavano si andava a prelevarli con leggerezza dai loro nascondigli, si stava in spiaggia in prato o in vetta o in una piazza senza nome ad aspettare che facesse luce, e ci si amava molto ad occhi chiusi, e dicevamo che non avremmo mai lasciato indietro nessuno, lo dicevamo per davvero? Quando non f...