La sera del 5 maggio 1944, verso le 20:30, una squadra della Federazione dei Fasci vicentina, composta da Fausto Caneva, Adelmo Schiesari, Rodolfo Boschetti, Giovanni Brogliato, Angelo Girotto, Walter Rizzato e Aldo Alias, fece il suo ingresso a Campiglia dei Berici e, giunti davanti all’abitazione dei fratelli Aldo e Gerardo Tagliaferro, li trassero in arresto, conducendoli all’imbocco di un viottolo di campagna a un centinaio di metri di distanza, dove furono soppressi con alcune raffiche di fucile mitragliatore. Allontanatisi i fascisti, la moglie di Gerardo, aiutata dal fattore, recuperò le salme, che ricompose sul tavolo della sala da pranzo e vegliò durante la notte. Il brutale omicidio fu giustificato come la rappresaglia al ferimento, avvenuto alcuni giorni prima a opera di due sconosciuti, del commissario prefettizio, Luigi Gnesin, e del segretario del Fascio repubblicano, Giovanni Ferraretto. Fu in realtà una vendetta trasversale, che doveva colpire negli affetti più cari un ...